Celestia, nota blockchain modulare per l’archiviazione dati dei rollup, ha appena svelato i dettagli della sua roadmap anticipando l’arrivo di possibili blocchi da 1 gigabyte. Parliamo di un enorme passo in avanti per il progetto che vedrebbe incrementare notevolmente la propria capacità produttività.
Questo si traduce in un ambizioso obiettivo di scaling che proietta Celestia al di sopra delle potenzialità di elaborazione transazioni del fornitore di pagamenti elettronici Visa. In parallelo anche il token TIA, risorsa centrale dell’infrastruttura, dovrà affrontare importanti sfide all’orizzonte.
Approfondiamo il discorso di seguito.
Summary
Celestia mira alla scalabilità nella roadmap: proposta l’archiviazione di blocchi da 1 gigabyte
Celesia, rete di disponibilità dati L1, ha appena annunciato la propria roadmap affermando di voler ampliare la propria capacità di archiviazione blocchi a 1 gigabyte. Dopo aver lavorato a 24 proposte di miglioramento (CIP) ed aver ospitato 16 chiamate tra i maggiori contributori a livello di codice, Celestia ha delineato la propria tabella di marcia.
Gli sviluppatori del progetto, mentre si preparano all’aggiornamento “Lemongrass” che porterà TIA su catene IBC, lavorano agli obiettivi di scalabilità. Il fine ultimo è quello di portare la distribuzione di applicazioni ad alta produttività su qualsiasi Virtual Machine, e non solo su Ethereum.
Il primo grande passo per espandere la scalabilità di Celestia, come presentato in roadmap, è quello di ampliare le dimensioni dei propri blocchi. Con una capacità da 1 gigabyte, il network introdurrebbe un massiccio aumento della produttività nella gestione e archiviazione dei dati per i rollup.
Si stima in particolare che con blocchi del genere le potenzialità di elaborazione di celestia sarebbero maggiori di quanto concede attualmente Visa. Per darvi un’idea, il fornitore di pagamenti elettronici gestisce circa 24.000 transazioni al secondo (TPS).
Per raggiungere questo target Celestia implementa una serie di innovazioni tecniche, tra cui Membrool indirizzabile al contenuto, blocchi compatti, ottimizzazione della propagazione del blocco CometBFT e nodi di sharding interni,
Un forza del genere permetterebbe lo sviluppo di qualsiasi tipo di applicazione decentralizzata che richiede l’uso di dati esterni, sbloccando il vero potenziale della blockchain. Come affermato dalla stessa Celestia nel suo blog post:
“Questo sblocca applicazioni e capacità onchain precedentemente considerate non realizzabili, come app Web verificabili e giochi completamente onchain”.
La roadmap del progetto in 3 punti chiave
La roadmap di Celestia, con il progetto che è indirizzato a sviluppare blocchi da 1 gigabyte, è suddivisa in 3 flussi di lavoro centrali.
Il primo riguarda l’obiettivo di ridimensionamento del throughput DA, attraverso la creazione di un ecosistema dall’abbondante blockspace. Per poter archiviare blocchi così grandi, Celestia necessita dell’ottimizzazione della rete di consenso tale da garantire il massimo rendimento.
Poi, per aprirsi ad un campionamento più importante l’infrastruttura modulare deve migliorare la propria rete di disponibilità dei dati. Di fatti la piattaforma ha come target quello di permettere l’esecuzione di nodi su dispositivi a basso rendimento o su portafogli in background
Il secondo punto chiave della roadmap riguarda lo sviluppo di un spazio vuoto verificabile, dove chiunque su qualsiasi dispositivo può offrire il proprio contributo. Attraverso i cosiddetti “light nodes”, gli utenti possono verificare direttamente da soli la correttezza dello spazio dei blocchi protetto da Celestia. Ciò migliora la loro sicurezza e riduce la dipendenza da comitati di terze parti o infrastrutture centralizzate. Inoltre limita al minimo la necessità di riporre fiducia in organismi esterni, offrendo maggiori garanzie.
L’ultimo fulcro della rodmap di Celestia riguarda la rimozione degli attriti negli spazi di blocco per gli sviluppatori di rollup ed utenti. A sua volta questo target si divide in 3 sotto-obiettivi, orientati alla libertà dello streaming di risorse, all’esperienza di sviluppo e alla trasmissione dei dati.
Semplificando, per limitare gli attriti nella fase di archiviazione e utilizzo del blocco, Celestia mira a migliorare l’interoperabilità tra rollup, ottenere un’esperienza UX gradevole e ridimensionare lo streaming dei dati blob. Con questa roadmap, la rete modulare ha molto su cui lavorare per il futuro dello sviluppo delle dapp ad elevate prestazioni.
La rivoluzione della tecnologia blockchain è più vicina che mai.
Celestia raddoppia il proprio market share nel mezzo della competizione per la disponibilità dei dati (DA) rollup
Mentre Celestia annuncia la propria roadmap sancendo il grande obiettivo della creazione di blocchi da 1 gigabyte, la sua infrastruttura festeggia notevoli traguardi. Secondo i dati offerti da Blockworks, Celesia ha ampliato del 20% la propria quota di mercato relativa alla disponibilità di dati dei rollup Ethereum.
In particolare negli ultimi 3 mesi ha portato al 40% la propria dominanza emergendo come infrastruttura dominante nella nicchia di settore. Parallelamente anche altri parametri hanno visto un grande boost: il più importante riguarda l’aumento dell’81% del tasso di crescita dei dati pubblicati.
Poi troviamo l’ampliamento del 48% del numero di nodi DA, passato da 600 a 890 unità. Complessivamente, sin dalla sua nascita Celestia ha oltrepassato il target dei 50 GB di dati totali pubblicati sulla propria blockchain.
Questi numeri vanno, però, contestualizzati attorno alla grande competizione per la disponibilità dati che sta emergendo nello spazio crittografico.
Tra i maggiori vediamo EigenDA, che proprio ieri ha intrapreso una collaborazione con la piattaforma cloud Conduit. Grazie alla partnership riuscirà ad aumentare temporaneamente le dimensioni del suo blocco da 2 megabyte a 16 megabyte. Sebbene questa capacità sia decisamente minore rispetto a quella pronosticata di Celestia da 1 gigabyte, risulta comunque una minaccia all’orizzonte per il progetto.
EigenDA sta cercando, inoltre, di ridurre i costi operativi per le catene layer-2 di circa 8 volte, infuocando ancor di più lo scontro. A queste si aggiungono poi Near ed Avail, entrambe con forti infrastrutture alle spalle, capaci di rubare quote di mercato nella gestione DA dei dati.
Avail in particolare utilizza un approccio differente dagli altri poiché ridefinisce la modularità a un livello superiore, puntando ad eliminare la frammentazione della liquidità.