HomeCriptovaluteBitcoinRisvegliato un Bitcoin wallet dell'era Satoshi: sarà vero?

Risvegliato un Bitcoin wallet dell’era Satoshi: sarà vero?

Ieri, è circolata molto su X la notizia che si sarebbe risvegliato un altro wallet dell’era Satoshi che faceva mining di Bitcoin nel gennaio del 2009.

Chi ha pubblicato la notizia però non è andato a controllare on-chain se ciò che scriveva fosse vero, mentre andando a controllare ci sono dubbi sul fatto che si tratti proprio dello stesso wallet. 

Il nuovo Bitcoin wallet dell’era Satoshi

Ieri in effetti l’indirizzo Bitcoin 3BS5DuKaFskSMN7nC7SiXynMko8mBELMs5 ha trasferito più di 1.200 BTC (più di 77 milioni di dollari) ad un altro indirizzo. 

Quei 1.200 BTC però non risultano essere stati minati da quel wallet nel 2009. 

Risultano invece essere stati ricevuti in blocco solamente cinque giorni fa. 

Va ricordato che nel 2009 il premio per chi minava un blocco era di 50 BTC, quindi quando un indirizzo incassava Bitcoin provenienti dal mining lo faceva con singole transazioni da 50 BTC la cui provenienza risultava essere il coinbase (ovvero il conio di nuovi Bitcoin). 

L’altro caso

Questa dinamica è risultata molto evidente invece in un caso analogo proprio del 20 settembre, quando un indirizzo legacy che aveva incassato 50 BTC il 29 gennaio del 2009 li aveva trasferiti ad un nuovo indirizzo segwit. 

Andando a controllare sulla blockchain si vedeva chiaramente l’incasso di 50 BTC il 29 gennaio 2009 provenienti dal coinbase. 

Invece nel caso di ieri questa evidenza non compare. 

I due casi però potrebbero essere collegati. Ovvero i 1.200 BTC mossi ieri potrebbero anche contenere i 50 BTC mossi il 20 settembre. 

Andando però a verificare, sempre sulla blockchain, si scopre che i 50 BTC mossi il 20 settembre in realtà sono ancora fermi sull’indirizzo su cui furono spostati quel giorno. Infatti su quell’indirizzo risultano esserci ancora 50 BTC. 

Pertanto possiamo affermare con certezza che i due casi non sono collegati. 

La provenienza dei BTC (Bitcoin) minati dal wallet dell’era Satoshi

Questo getta dei dubbi sul fatto che la notizia pubblicata ieri sia vera. 

La transazione da 1.200 BTC c’è, ma non c’è evidenza che quei Bitcoin provengano direttamente dal mining di un blocco effettuato nel 2009. Anzi, c’è la certezza che provengono da una transazione effettuata solamente cinque giorni fa. 

Risalendo però ancora più a monte, ovvero all’indietro fino al momento in cui quei 1.200 BTC furono creati, si scopre che alcuni sono stati generati nel 2009. 

Si scopre però anche che da allora fino ad oggi sono passati di mano diverse volte. 

Ora il punto è: questi passaggi sono stati effettuati dalla stessa persona, oppure no? 

Perchè se sono stati effettuati dalla stessa persona significa che il wallet che li ha spostati ieri appartiene alla stessa persona che li ha minati nel 2009. 

Per minarli, a colpi di 50 BTC a volta, sono stati utilizzati diversi indirizzi. Nel giugno del 2011 sono stati inviati 2.000 BTC in una volta sola da quei diversi indirizzi a 1CEq15CvdwHZmkfpWxse1UDGBxLynQepTe

Quindi dopo aver minato 40 blocchi nel 2009, incassando in totale 2.000 BTC (50 a blocco), utilizzando 40 indirizzi diversi, nel 2011 quell’utente ha trasferito in blocco ed in un solo colpo tutti i 2.000 BTC provenienti dai 40 indirizzi su un nuovo indirizzo. 

Notizia vera o falsa?

Fino a quella transazione del 2011 è certo che a muovere quei BTC fosse la persona che li aveva minati nel 2009. 

Nel 2011 però li spostò altre tre volte, sempre in blocco, e sempre su nuovi indirizzi. 

Dato che sono stati spostati in blocco è ragionevole pensare che fosse sempre la stessa persona che stava riorganizzando i propri wallet. 

Dal 2011 al 2014 rimasero fermi sull’indirizzo 1CXpbTE6QHxhc5TAzezFtAhqxwt34mhuAS, ma solo per essere nuovamente spostati in blocco su un altro. 

Il “problema” nasce qua.

Infatti nel 2014 furono spostati da quel wallet, ma non più tutti in blocco. 775 andarono su un indirizzo, e gli altri 1.225 su un altro. A questo punto non si può più affermare con ragionevole certezza che a ricevere queste due transazioni sia stata la stessa persona che le ha inviate. 

Pertanto la notizia di ieri risulta essere in parte vera, ed in parte dubbia. Non si può affermare che sia vera al 100%. 

Invece la notizia del 20 settembre era sicuramente vera, al 100%, perchè chiunque poteva andarla a verificare on-chain. 

Anche in questo caso chiunque si può andare a verificare on-chain, ma quello che si scopre facendolo è che ci sono forti dubbi sul fatto che a muovere ieri quei 1.200 BTC sia stata la stessa persona che li ha minati nel 2009. 

Gli altri passaggi di mano

A tutto ciò va aggiunto un altro particolare che non fa altro che incrementare l’incertezza. 

Dopo essere stati ricevuti nel 2014, quei 1.225 BTC sono stati mossi altre quattro volte, tutte in questo mese di settembre 2024, diventando 1.209. 

Anche in questo caso però sono stati di fatto mossi in blocco, quindi è presumibile che tali ultime quattro transazioni siano state fatte dalla stessa persona. Rimane però una netta soluzione di continuità nel 2014 quando dei 2.000 BTC iniziali minati nel 2009 775 furono inviati ad un indirizzo e 1.225 ad un altro. 

Va ricordato inoltre che nel 2014 Satoshi era già scomparso da tre anni, e che quello fu il primo anno post-bolla, ed il primo vero grande bear-market di Bitcoin. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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