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Bitcoin: boom delle balene dopo il crollo di FTX

Il fallimento di FTX sembra aver causato una vera e propria corsa delle balene ad accaparrarsi Bitcoin ed Ethereum. 

Lo mostra il recente studio “How Many Crypto Whales have BTC or ETH On-Chain?” di CoinGecko che esibisce un grafico decisamente eloquente. 

Il grafico delle whale Bitcoin dopo il collasso di FTX

bitcoin whale
Numero di indirizzi whale Bitcoin ed Ethereum

In questo grafico vengono mostrate due curve. 

Quella arancione rappresenta la variazione nel corso del tempo del numero di indirizzi esistenti sulla blockchain di Bitcoin con più di 10 BTC. 

A dire il vero 10 BTC sono pochi per essere considerati indirizzi di balene, ma rendono l’idea di come si stanno comportando i maggiori possessori di Bitcoin ad esclusione dei piccoli investitori retail. 

La curva viola invece rappresenta la variazione nel corso del tempo del numero di indirizzi esistenti sulla blockchain di Ethereum con più di 10 ETH. 

Si nota immediatamente che a partire da febbraio di quest’anno queste due curve hanno iniziato a crescere. Questa dinamica dimostra che le balene probabilmente hanno iniziato ad accumulare già da marzo, quando il prezzo di BTC era di poco inferiore ai 40.000$. 

A dire il vero tra maggio e giugno questa crescita aveva subito una battuta di arresto, probabilmente legata alle paure causate dall’implosione dell’ecosistema Terra/Luna ed al fallimento di Celsius, Voyager e 3AC.

Tuttavia da luglio la crescita era nuovamente iniziata, fino ad un momentaneo picco annuale tra settembre ed ottobre. 

A dire il vero tra fine ottobre ed inizio novembre si stava verificando un’inversione di tendenza, con le balene che cedevano BTC ed ETH quando il prezzo di Bitcoin era di circa 20.000$. 

Poi però c’è stata la svolta. 

Il fallimento di FTX e l’accumulo di Bitcoin 

Proprio in concomitanza con l’inizio del crollo del prezzo di FTT, ovvero il token di FTX, queste due curve hanno iniziato veramente ad impennarsi. 

Non appena il prezzo di Bitcoin è sceso abbondantemente sotto i 20.000$ il numero degli indirizzi delle balene ha iniziato a crescere in modo rapido e significativo, fino a fine novembre. 

Per quanto riguarda la curva di Bitcoin, a fine ottobre il numero di indirizzi pubblici con almeno 10 BTC era di poco inferiore a 151.000, mentre a fine novembre era schizzato a quasi 153.000. 

Dal picco minimo annuale di febbraio, a quota 146.000, fino a fine ottobre si era verificato un aumento del 3,4% in otto mesi, mentre nel solo mese di novembre l’aumento è stato dell’1,3%. 

In termini percentuali gli aumenti sulla curva viola di ETH sono ancora maggiori, con un aumento del 5,8% da febbraio a marzo, ed uno del 5,5% a novembre. Tuttavia già ad inizio settembre si era verificato un primo picco, tanto che la crescita da quel punto è stata solo del 2%. 

Gli incrementi cumulati di questo parametro nel corso del 2022 risultano essere del 3,8% per Bitcoin e dell’11,5% per Ethereum, con i valori attuali che sono anche i massimi annuali. 

In particolare per Bitcoin tale massimo ora è di 152.936 indirizzi con più di 10 BTC al 4 dicembre, con 5.541 indirizzi in più da inizio anno. 

Le cause

Secondo CoinGecko dietro questa dinamica ci potrebbero essere diverse cause. 

La prima che citano riguarda quelle balene che, dopo il crollo dell’exchange centralizzato FTX, hanno iniziato a ritirare i loro fondi dagli exchange centralizzati per spostarli su wallet di auto-custodia. Questo giustificherebbe la velocità con cui questo fenomeno è avvenuto a novembre. 

Ma CoinGecko cita anche una seconda causa possibile, ovvero acquisti di BTC ed ETH da parte delle balene per incrementare i Bitcoin e gli Ethereum in portafoglio, approfittando dei prezzi scesi. 

Infatti se la prima di queste cause giustifica palesemente il boom di novembre, non giustifica però la crescita precedente. Anzi, soprattutto per quanto riguarda Bitcoin non si è verificato nulla di simile quando sono falliti Celsius e Voyager. 

Quindi il fenomeno nel suo complesso è probabilmente dovuto soprattutto alla seconda causa, a livello annuale, ma a novembre la prima potrebbe aver giocato un ruolo maggiore. 

Le tempistiche

CoinGecko fa risalire l’inizio del crollo di FTX al 6 novembre, ovvero il giorno in cui il CEO di Binance ha pubblicato il tweet con cui annunciava di voler vendere tutti i loro token FTT. All’epoca il numero degli indirizzi delle balene di Bitcoin era di 150.792. 

Quando FTX ha interrotto i prelievi, due giorni dopo, erano già aumentati di 420 unità, molto probabilmente a causa dei ritiri di BTC dagli exchange. 

Il 10 novembre questo numero era leggermente sceso a quota 150.988, probabilmente a causa del crollo del prezzo di Bitcoin, ma il 23 novembre era già salito a 152.583. 

Quindi la maggior crescita c’è stata dopo che il prezzo di Bitcoin ha toccato i minimi annuali, il 10 novembre, e non durante il crollo di FTX. Va anche detto che quelli erano giorni in cui molti temevano che anche altri exchange centralizzati avrebbero potuto fallire. 

CoinGecko fa notare che il numero degli indirizzi delle balene di Bitcoin a novembre è aumentato almeno 4 volte più velocemente rispetto alla media annuale. Infatti dopo il crollo di FTX è aumentato ad un tasso medio giornaliero di +64 indirizzi al giorno, dall’8 novembre al 4 dicembre, mentre in totale nel corso del 2022 la media è stata di +15 indirizzi al giorno. 

Per ETH si è passati da +14 a +75 indirizzi al giorno. 

Inoltre rimane evidente che chi preleva i propri token dagli exchange per conservarli su un wallet di auto-custodia lo fa molto probabilmente per conservarli per un periodo medio-lungo, ovvero senza l’obiettivo di rivenderli a breve. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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