L’hard fork di Ethereum chiamato Constantinople dovrebbe avvenire tra il 16 ed l 17 gennaio 2019, più precisamente al blocco 7.080.000, e si tratta di un fork che porterà al passaggio da Proof-of-Work (PoW) a Proof-of-Stake (PoS).
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Si è reso necessario, anche per prepararsi alla Proof of Stake, introdurre ben cinque modifiche al protocollo di Ethereum: EIP 145, EIP 1014, EIP 1052, EIP 1234 e EIP 1283.
Oltre a ridurre i costi delle transazioni ed i premi per i miner, questo fork migliora anche l’esecuzione degli smart contract e prepara la strada per il passaggio da Proof of Work e Proof of Stake.
Ad oggi, Ethereum, così come Bitcoin, utilizza PoW come algoritmo per convalidare i blocchi, ma questo rende più difficile, lenta e costosa la scalabilità del sistema.
In altre parole, PoW è visto come un limite che potrebbe condizionare negativamente gli sviluppi futuri di Ethereum.
Quindi, mentre per Bitcoin non c’è all’orizzonte alcun cambio, su Ethereum invece è da tempo che si discute del passaggio da PoW a PoS, che renderebbe la rete molto più veloce ed economica.
Tuttavia, per poter passare a PoS sono necessarie modifiche profonde al protocollo, che richiedono diversi hard fork. Uno di questi è proprio Constantinople.
Pertanto, dopo l’introduzione delle cinque modifiche di cui sopra, il nuovo protocollo di Ethereum non sarà più pienamente compatibile con quello vecchio, e sarà necessario aggiornare i software in uso su Ethereum per poter continuare ad utilizzarlo.
Le cinque modifiche introdotte con l’hard fork del 16 gennaio serviranno a mitigare l’inevitabile impatto che avrà in futuro il passaggio da Proof of Work a Proof of Stake.
Quindi, dopo il blocco 7.080.000, non sarà ancora stato introdotto PoS, ma grazie a Constantinople la rete Ethereum sarà più pronta alla sua introduzione: ad oggi, infatti, non è ancora chiaro quando PoS sostituirà effettivamente PoW su Ethereum.
Rispetto alla roadmap di Ethereum 2.0, l’hard fork Constantinople può essere considerato un fork minore, utile soprattutto a porre alcune basi per la sostituzione di PoW con PoS.
In particolare, l’obiettivo sul breve periodo è quello di aumentare la capacità della rete e ridurre il consumo energetico del mining, mentre quello sul medio-lungo periodo è proprio quello di gettare le basi per il passaggio definitivo alla Proof of Stake.
Nel corso del 2019, tuttavia, potrebbero arrivare su Ethereum sia la Proof of Stake che Plasma, e forse nel 2020 lo Sharding.
Tra un paio di anni, Ethereum potrebbe essere un protocollo molto diverso da quello che è stato fino ad ora.