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Le ultime notizie su Monero

Ultimamente il prezzo di Monero (XMR) ha fatto registrare un poderoso rimbalzo forse grazie anche alle ultime notizie e al fork. 

Certo, il prezzo attuale, ovvero circa 55 dollari, è ancora ampiamente inferiore a quello di metà febbraio, quando sfiorò i 100 $, ma è salito parecchio dopo il crollo del 13 marzo che lo portò sotto quota 29 $. 

In realtà, sul lungo periodo sta seguendo un trend in calo, visto che un anno fa valeva comunque più di 60 dollari, schizzati a quasi 120 a fine giugno del 2019, per poi ridiscendere in maniera abbastanza costante verso i 45 dollari toccati a dicembre dello stesso anno. 

Nulla comunque a che vedere con il picco massimo del 7 gennaio 2018, quando superò i 480 dollari: rispetto ad allora è ancora sotto di oltre l’85%. Bitcoin, ad esempio, toccò il suo picco massimo il 17 dicembre 2017 a circa 20.000 $, mentre oggi, con un prezzo di circa 7.000 $, è sotto del 65%. 

Ma la sorti di Monero sono legate in questi ultimi tempi al fork di fine 2019 che ha introdotto la nuova PoW chiamata RandomX. Questo a fine novembre ha fatto letteralmente schizzare l’hashrate, passato in due giorni da 300 Mhash/s ad oltre 750, e poi ulteriormente salito ad oltre 1.400 Mhash/s a metà febbraio. 

Anche dopo il crollo del prezzo di metà marzo l’hashrate è rimasto sempre sopra quota 1.100 Mhash/s, denotando un notevole interesse dei miner nei confronti di questa criptovaluta ad alto livello di privacy, nonostante le vicissitudini del prezzo. 

Quello di metà febbraio 2020 infatti è il picco massimo assoluto di sempre per l’hashrate di Monero, conseguenza diretta dell’hard fork di fine novembre. 

Oltre a ciò, grazie ad un soft fork molto recente è stato incrementato ulteriormente il livello di privacy con Dandelion++, che l’ha resa ancora di più la privacy coin più utilizzata al mondo. 

Basta osservare il grafico delle transazioni giornaliere per rendersi conto che questi ultimi due fork hanno letteralmente ravvivato una blockchain che, a parte l’exploit di giugno 2019, da tempo sembrava non crescere più di tanto. 

Fino alla metà di ottobre 2019 più o meno venivano registrate 4.000 transazioni al giorno, contro ad esempio le oltre 300.000 di BTC, ma a partire dalla seconda metà di ottobre il volume è salito prima a circa 8.000 transazioni al giorno, poi ad oltre 9.000 a gennaio 2020, per superare poi abbondantemente le 10.000 transazioni al giorno ad aprile. 

Una cosa molto curiosa è il tasso di cambio tra XMR e BTC. Infatti fino alla fine di giugno 2019 questo tasso è stato in calo pressoché costante, arrivando a 0,0078 BTC per XMR. Da allora invece è rimasto abbastanza costante, tanto che ad esempio attualmente è di 0,0079 BTC. 

Durante il picco di gennaio 2018 XMR era arrivato a valere 0,0337 BTC, ovvero il 326% in più di quanto non valga ora. 

Da allora si è verificato un vero e proprio crollo molto prolungato che si è fermato solo un anno e mezzo dopo, a giugno 2019, quando si è attestato su un valore pari a quello che aveva a novembre del 2016, un anno prima della grande bolla speculativa. 

Questa dinamica è molto curiosa, e rivela che probabilmente il rapporto di prezzo tra XMR e BTC si sia ormai assestato, visto che è più o meno stabile da quasi un anno a questa parte.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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