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Crypto a prova di Sharia

La diffusione delle criptovalute nel Golfo Persico avviene già da tempo.

Il centro motore della finanza islamica è anche, tra l’altro, il luogo dove convergono grandi ricchezze e fedeltà ai dettami dell’Islam.

Ad esempio, per essere coerente con i principi della Sharia un investimento non deve prevedere il pagamento di interessi (accomunati all’usura) e non deve riguardare beni vietati o considerati impuri dalla religione.

Al contrario, vengono favorite tutte quelle attività che comportano una partecipazione all’utile e alle perdite di tutti gli investitori, oppure la prestazione di servizi, il più possibile collegati all’economia reale.

Queste esigenze particolari hanno portato alla nascita di criptovalute particolari, con un collegamento diretto con un bene reale sempre apprezzato come strumento di pagamento, cioè l’oro.

A Dubai, ad esempio, come riporta Reuters, è stata lanciata OneGram, una criptovaluta per la quale a ogni token emesso viene a corrispondere almeno un grammo d’oro, proprio con la volontà espressa di essere coerenti con le norme della Sharia.

Questa forma di investimento ha ricevuto anche il via libera di correttezza religiosa dal prestigioso consulente Al Maali di Dubai. Però non è l’unico caso: lo scorso ottobre la malese HelloGold ha presentato il progetto di un token, anch’esso con backing completamente basato sull’oro, che ha ricevuto l’approvazione religiosa da numerosi studiosi locali.

Negli Emirati Arabi Uniti a dicembre HalalChain ha effettuato una token sale legata a beni coerenti con la normativa religiosa.

Si può aggiungere che nelle aree con maggiore concentrazione di popolazione islamica, l’attività bancaria “Sharia Compliant” è stimata intorno al 25% del totale.

Certo, a proposito di monete digitali, non mancano le complessità:

  • Non esiste un‘autorità gerarchicamente superiore nell’Islam in grado di dare una risposta definitiva circa la correttezza o meno di un investimento, per cui vi è il rischio di avere dei pareri disomogenei;
  • Le criptovalute sono un ambiente estremamente eterogeneo e complesso per via delle diverse modalità di mining, la diversa remunerazione (se presente) e una complessità tecnica che ne rende spesso difficile la comprensione.

In conclusione, le criptovalute hanno la potenzialità di essere uno strumento di investimento e di pagamento per la finanza islamica, ma questo passaggio non sarà semplice e immediato.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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