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Hong Kong fa sul serio con gli ETF su Bitcoin

Dopo il successo ottenuto sulle borse USA, ora anche la borsa di Hong Kong pare seriamente intenzionata a lanciare degli ETF su Bitcoin.

Anzi, circola l’ipotesi che vogliano persino fare di meglio per sfidare gli USA anche in questo campo. 

Gli ETF su Bitcoin alla borsa di Hong Kong

Gli ETF su Bitcoin spot scambiabili sulle borse USA consentono solo l’acquisto e la vendita delle loro azioni in contanti, ovvero in dollari. 

Ad Hong Kong, invece, sembrano intenzionati ad aggiungere alla possibilità di comprare e vendere le loro azioni in contanti anche quella di farlo direttamente in BTC. 

Secondo l’esperto di ETF di Bloomberg, Eric Balchunas, questa differenza potrebbe aiutare a far crescere l’AUM ed i volumi di scambio degli ETF su Bitcoin nella regione del sud-est asiatico, Cina compresa, che è in rapida crescita. 

Attualmente sulle borse cinesi non vi è ancora alcun ETF (o ETP) su Bitcoin, anche perchè la Cina ha di fatto bandito il trading crypto. 

Tuttavia pare proprio che siano seriamente intenzionati ad aggiungere gli ETF su Bitcoin spot alla borsa di Hong Kong, che pur essendo ormai da anni territorio cinese a tutti gli effetti, è però una regione amministrativa speciale con una certa autonomia. 

Questo rende possibile ad esempio lanciare gli ETF su Bitcoin in borsa senza che la Cina debba necessariamente ritirare il ban sulle crypto

Le nuove domande di ETF Bitcoin ad Hong Kong

A gennaio è stata presentata la prima richiesta per l’emissione di un ETF su Bitcoin alla borsa di Hong Kong. 

Si trattava della richiesta di una delle principali società di gestione patrimoniale in Cina, Harvest Global Investments, e si ipotizza che la SFC di Hong Kong (Securities and Futures Commission) possa esprimersi a riguardo già a giugno.

È di ieri invece la notizia che anche il gestore patrimoniale VSFG, insieme al partner Value Partners, ha presentato una domanda per l’emissione di un ETF simile. 

Secondo alcune voci in circolazione ad Hong Kong, sarebbero 10 gli istituti finanziari che hanno già pianificato di presentare domande simili. 

La SFC aveva aperto agli ETF su Bitcoin spot proprio quando questi facevano il loro esordio sulle borse USA a gennaio. 

Il fatto è che però occorrono mesi per poter esaminare con cura tutti i dettagli di questo tipo di proposte fino ad arrivare a poterle approvare, quindi l’agenzia governativa non si è ancora potuta pronunciare a riguardo. 

Non va dimenticato che i mercati asiatici sono i secondi al mondo per volumi, in ambito crypto, dopo quelli americani, quindi sarebbe piuttosto strano se gli ETF su Bitcoin esistessero solo sulle borse americane ed europee. 

Gli ETF su Bitcoin

La particolarità che sta rendendo prodotti di successo gli ETF su Bitcoin negli USA è che consentono di investire in BTC, seppur indirettamente, senza dover maneggiare i token, e soprattutto utilizzando le piattaforme di investimento che già vengono usate ad esempio per le azioni o il forex. 

In altre parole molti investitori e speculatori non avvezzi per nulla all’utilizzo degli exchange crypto hanno avuto di colpo facile accesso a questa nuova tipologia di investimento che in precedenza avevano in gran parte ignorato perchè troppo distante dalle loro abitudini. 

Questo è stato vero negli USA, dove dall’11 gennaio ad oggi sono entrati più di 11,7 miliardi di dollari di nuovi capitali sul mercato degli ETF su Bitcoin. 

L’anno scorso si prevedeva che nel giro di due o tre anni i nuovi ETF su Bitcoin avrebbero potuto attrarre cento o duecento miliardi di dollari, e dopo due mesi e mezzo ne hanno già attratti quasi 12. Proiettando questo trend nel resto del 2024 e nel 2025 le precedenti previsioni verrebbero confermate. 

A ciò però si dovranno molto probabilmente aggiungere anche i capitali in ingresso sui mercati cinesi, anche se la borsa di Hong Kong è rivolta soprattutto verso i mercati esteri, mentre quella rivolta al mercato cinese è quella di Shanghai. 

Tuttavia, se questi prodotti dovessero avere successo ad Hong Kong è facile immaginare che prima o poi potrebbero arrivare anche alla borsa di Shanghai. 

L’oro tokenizzato

A riprova del fatto che ad Hong Kong hanno iniziato a fare sul serio con il mondo crypto, è stato reso disponibile agli investitori retail un token collateralizzato in oro emesso da HSBC. 

HSBC è uno dei più grandi gruppi bancari del mondo, e pur avendo sede a Londra è molto attivo anche sui mercati asiatici. 

La Hongkong and Shanghai Bank fu fondata nel 1865 in Cina da Thomas Sutherland, quando Hong Kong era ancora una colonia britannica. 

L’anno dopo cambiò nome in The Hongkong and Shanghai Banking Corporation, e qualche anno prima del ritorno di Hong Kong alla Cina cambiò nome in HSBC Holdings e si trasferì a Londra.

Si tratta comunque ancora di uno dei principali operatori finanziari ad Hong Kong. 

HSBC sta tokenizzando l’oro per gli investitori retail di Hong Kong, ed il suo token sull’oro (HSBC Gold Token) è una sorta di stablecoin coniato sulla piattaforma di asset digitali Orion, di proprietà della banca stessa, e disponibile tramite HSBC Online Banking e HSBC HK Mobile App.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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