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L’ascesa dei punti airdrop dei nuovi progetti crittografici: il retroscena di una pratica di incentivi ambigua

Nell’ultimo periodo, tra i progetti emergenti sta esplodendo la pratica di lanciare campagne di ricompense tramite ”punti airdrop”, con l’obiettivo di spingere la crypto community ad interagire il più possibile con un determinato ecosistema.

Questi punti, poi spesso convertiti in token scambiabili nel libero mercato, sottendono un meccanismo di incentivazione ambiguo, spesso criticato dagli esperti del settore per la mancanza di trasparenza e per la pubblicità ingannevole.

Vediamo tutto nei dettagli di seguito.

La narrativa crescente dei punti airdrop e l’abuso dei programmi fedeltà alle crypto community

Il trend dei crypto airdrop, nato nel lontano 2020 dopo che Uniswap completò la distribuzione dei token UNI tra tutti gli early adopters della piattaforma decentralizzata, è evoluto tantissimo fino a sfociare nell’oscuro mondo dei “punti”.

I punti airdrop non sono altro che un modo per rendere maggiormente partecipe una community ad una campagna di incentivi crittografica, aggiungendo elementi GameFi come per l’appunto i punteggi tipici del mondo dei giochi.

Gli utenti vengono invitati a partecipare ad un programma fedeltà, svolgendo svariate azioni nel campo blockchain, come depositare asset su una blockchain, eseguire trades, mettere in stake (o restake) una risorsa, completare task, adempiere a compiti social e molto altro ancora, sotto la promessa di una ricca ricompensa.

Fino a qui nulla di problematico, se non fosse che secondo alcuni esperti gli attuali sistemi di punti airdrop pompano il sistema dopaminergico del nostro cervello spingendoci ad eseguire azioni che non avremmo svolto in assenza di tali condizioni.

Inoltre spesso questi punti fanno parte di programmi pochi chiari e svantaggiosi per l’utente finale, dove non ci sono premi garantiti né una deadline chiara: insomma l’utente finale si trova nel mezzo di un far west dove deve cerca di ottenere più punti possibili nella speranza di ottenere un qualcosa di cui si conosce ben poco.

Ovviamente, non c’è da fare di tutta l’erba un fascio: esistono progetti che gestiscono campagne a punti organizzate in modo impeccabile, dove i clienti sono tutelati e il programma è svolto sotto il comando dell’etica.

Spesso tuttavia, molti soggetti abusano di questo processo sfruttando la pubblicità ingannevole e spingendo la community ad interagire con un’infrastruttura potenzialmente esposta a grandi rischi (es. hack e/o exploit), dove il gioco non vale la candela.

Si tratta di un sistema predatorio, dove i suoi partecipanti sono portati, talvolta irrazionalmente, a pagare commissioni ingenti per un beneficio spesso poco significativo e totalmente sproporzionato al compito eseguito.

Inoltre, come sottolinea Hayden Adams, fondatore di Uniswap, siamo giunti ad una fase in cui attirano maggiormenti punti airdrop di un databse off-chain, piuttosto che i token stessi che stanno a rappresentare. Stiamo sempre più spostando, a volte erroneamente, il focus e gli obiettivi propri della tecnologia blockchain.

L’augurio è che in futuro il mondo dei progetti emergenti possa svolgere campagne a punti trasparenti, dove l’utente finale conosce in anticipo il tipo di ricompensa e il suo controvalore.

È necessaria dunque maggiore etica ed equità per il contributo svolto, tendendo a decentralizzare gli attuali sistemi e coinvolgendo e fidelizzando le varie community crittografiche senza trasformare il tutto in una scommessa speculativa.

Gli attuali migliori progetti che presentano campagne di punti in vista del lancio di un token

All’orizzonte troviamo decine di progetti pronti a lanciare una propria criptovaluta tramite un airdrop, premiando gli utenti che hanno totalizzato più punti all’interno di svariate iniziative GameFi.

Sebbene queste campagne, come sottolineato nel paragrafo precedente, sottendono pratiche poco trasparenti, l’interesse per le ricompense ad esse associate sta emergendo sempre di più creando fomo all’interno del mercato.

Recentemente Etherfi ha premiato tutti i detentori di “Loyalty points”  che avevano precedentemente messo in stake ETH all’interno della piattaforma di restaking, con una quantità di token ETHFI dal controvalore molto attraente per l’utente finale.

Pensate che bloccando 1 ETH per 40 giorni, si riusciva ad ottenere circa 350 token ETHFI, valutati 2.170 dollari al momento della stesura dell’articolo. Tolte le spese del gas per la rete Ethereum, il guadagno rimane comunque bello corposo per un’interazione del genere.

In totale questo airdrop ha regalato ben 421 milioni di dollari alla community.

ethfi airdrop

È chiaro che non tutti i progetti distribuiranno una somma simile ai propri utenti, ed è altrettanto chiaro che molti airdrop saranno un flop.

Sta al cacciatore di airdrop scegliere su quali cavalli puntare e dove dedicare maggiormente le proprie risorse andando alla ricerca del punteggio più alto.

Pensate che per valutare questi punti, il cui controvalore rimane un mistero fino al momento del drop dei token, sono stati creati mercati secondari dove poterli scambiare assieme all’eleggibilità per un presunto airdrop. 

Le valutazione vengono stabilite arbitrariamente in base alla quantià di finanziamente VC ottenuti, alle promesse del team e alle grandezza dell’ecosistema crittografico in questione.

Whales Market è il marketplace migliore per la compravendita di punti, dove potete trovare qualsiasi riferimento a campagne di incentivi e programmi fedeltà esistenti.

I migliori progetti che presentano questi sistemi a punti, attualmente ancora farmabili tramite interazioni on-chain sono i seguenti: Eigenlayer, Swell, Grass, Kamino, Drift Protocol, Blast, Ethena, Magic Eden, Renzo Protocol, e Hyperliquid.

punti airdrop eigenlayer
Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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