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Buterin-Wright, il titano contro il ciarlatano

Uno scontro fra titani. O meglio, fra un titano e quello che ormai da tutti è definito un ciarlatano.

Protagonisti, da un lato il creatore di Ethereum, il giovane russo Vitalik Buterin, dall’altro Craig Wright, australiano, informatico, imprenditore, ma soprattutto l’uomo che ha tentato di far credere al mondo di essere nientemeno che il leggendario Satoshi Nakamoto, l’inventore di Bitcoin.

Sulle vicende di Wright e la sua attendibilità, i curiosi possono anche leggere un libro pubblicato nel 2017 dello scrittore inglese Andrew O’Hagan (in italiano, La Vita segreta, edizioni Adelphi), che ha passato mesi ad ascoltare dalla voce dello stesso Wright la sua storia, in cambio della promessa di ottenere prove certe e indiscutibili che lui fosse davvero Satoshi Nakamoto.

Prove certe e indiscutibili mai pervenute.

Ma torniamo alla cronaca. Già in passato Buterin non aveva mancato di attaccare Wright su Twitter per aver dichiarato di aver creato Bitcoin e lo aveva esortato a mettere fine alla diffusione di false notizie sull’identità di Satoshi Nakamoto.

Questa volta il terreno dello scontro riguarda invece le affermazioni di Wright fatte durante una relazione intitolata “Una rappresentazione visiva della scalabilità del Bitcoin”, dove si sofferma a parlare del selfish mining del bitcoin, una pratica utilizzata da alcuni minatori per aumentare i profitti attraverso la creazione di nuovi blocchi nascosti dalla blockchain principale.

A quel punto Buterin, cogliendo l’occasione della sessione di domande e risposte, ha lanciato il suo siluro, accusando Wright di aver fatto un’affermazione “palesemente falsa” su questa particolare tecnica crittografica perché, “gamma è la percentuale del network che collude con i minatori ed è, per definizione, tra 0 e 1”.

Buterin è andato anche oltre, parlando apertamente “di sbagli insensati di Wright” e chiedendo perché “a un ciarlatano simile fosse concesso di parlare a questa conferenza”.

Il pubblico in sala ha reagito con un applauso alla parole di Buterin.

Subito dopo anche Sanson Mow, Chief Strategy Officer di Blockstream, si è schierato con il fondatore di Ethereum dichiarando di non aver capito il motivo della presenza di Wright.

Il diretto interessato ha ripreso la parola sostenendo che voleva distinguere fra “minatori onesti”, da ricompensare per il loro lavoro, diversi da quelli “egoisti” che ricorrono a pratiche scorrette.

Dopo Seoul, il match è continuato su Twitter, con un altro botta e risposta. In particolare Buterin è arrivato a definire Wright “un pazzo”.

Cesare Sacchetti
Cesare Sacchetti
Laureato con il massimo dei voti in Studi Europei alla Sapienza di Roma, è un giornalista che ha già collaborato per Il Fatto Quotidiano e Libero Quotidiano, dove si è occupato di economia dell'eurozona e di politica estera.
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