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Nasce una partnership europea per la Blockchain

I particolari del progetto

Lo scopo sarebbe quello di “rubare”, alla prima delle criptomonete, la forza della tecnologia che si trova alla sua base, la blockchain, e sfruttarla per tutti gli infiniti usi che può offrire.

La conferma è arrivata ieri, 10 aprile giorno del Digital Day, dai 22 paesi dell’Unione europea che hanno firmato una dichiarazione sull’istituzione di un partenariato europeo per la blockchain.

Come specificato nel comunicato questa collaborazione dovrà essere “un veicolo per la cooperazione tra gli Stati membri per scambiare esperienze e competenze in campo tecnico e normativo e preparare il lancio di ampie applicazioni blockchain attraverso il mercato unico digitale a beneficio dei settori pubblico e privato”.

L’intenzione di base sarebbe quella di rendere la logica blockchain il cardine di tantissimi settori a servizio del cittadino.

La posizione di UE e Cina

Dopo le già confermate potenzialità in ambito sanitario per la tracciabilità delle materie prime oltre che per lo scambio real time di informazioni sui pazienti a tutto vantaggio della ricerca scientifica, le altre possibilità riguardano anche l’amministrazione pubblica e lo scambio di informazioni e competenze tecniche tra Paesi.

Per questo motivo, già dal meeting dei G20 di Buenos Aires di fine marzo la presa di posizione verso le crypto non è stata aggressiva ma, a differenza di quanto ci si potesse aspettare, i rappresentanti dei primi 20 Paesi al mondo non hanno visto l’universo delle criptovalute come una minaccia. Dalla capitale argentina si è preferito soprassedere, considerando meglio monitorare la situazione e, nel comunicato pubblicato, elogiare le grandi opportunità offerte proprio dalla blockchain.

Da febbraio, la Commissione europea ha già stanziato 80 milioni di euro per la promozione e l’implementazione di progetti blockchain a sostegno del progresso tecnologico e sociale, una prima tranche su un totale di oltre 300 milioni di euro che arriveranno nei prossimi anni.

Ma l’Unione Europea non è la sola a voler incrementare gli studi sul nuovo sistema, anche la Cina ha da tempo dato vita ad una serie di investimenti per potenziare la nuova tecnologia.

Anzi, nella classifica mondiale Pechino, da sempre molto critica verso il trading delle criptovalute, si trova attualmente al primo posto per il maggior numero di brevetti blockchain al mondo, battendo Stati Uniti e Giappone.

Rossana Prezioso
Rossana Prezioso
Appassionatasi alle nuove frontiere dell’editoria online, ha deciso di approfondire ulteriormente le sue conoscenze dedicandosi allo studio dei cambiamenti culturali ed economici derivati dalla nascita della finanza hitech, sviluppando le tematiche riguardanti i nuovi modelli di business ad essa legati e le influenze geopolitiche della new economy criptovalute
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