Gli oracoli sono ora tanti. No, non parliamo di strani ciechi personaggi come del Tiresia dell’Edipo Re, ma di servizi che servono per molte applicazioni decentralizzate.
Sono infatti molteplici le possibili implementazioni di questi oracoli blockchain, il cui scopo è connettere le applicazioni decentralizzate con servizi di terze parti.
Per via delle limitazioni tecniche dei protocolli decentralizzati, le applicazioni blockchain non sono in grado di comunicare con alcun ambiente al di fuori di essa. Questo include, per esempio, il web (e quindi le tradizionali API) così come anche blockchain diverse rispetto a quella sulla quale si sta operando (ed è così, per citare un caso noto, che la blockchain di Ethereum che non può nativamente comunicare con la blockchain di Bitcoin).
Tra i pionieri di questo settore si configura Thomson Reuters, nota azienda che opera nel settore finanziario tradizionale e che ha sviluppato il servizio di oracolo BlockOne IQ, insieme a startup quali Reality Keys e Oraclize. È proprio quest’ultima a proporre quello che oggi è il servizio di oracolo piú antico e maggiormente utilizzato nel settore.
Oraclize è ad oggi l’unico servizio disponibile, nonché il più utilizzato: l’azienda ha recentemente annunciato di aver processato 500,000 API request su Ethereum Mainnet.
Un servizio di infrastruttura disegnato secondo i principi di trasparenza e sicurezza propri della tecnologia blockchain stessa, che utilizza una serie di tecnologie di isolamento al fine di garantire l’autenticità dei dati.
Ad ogni modo, l’interesse per gli oracoli è dimostrato dal recente proliferare di diverse soluzioni e piattaforme simili.
Tra le maggiormente discusse troviamo Smart Contract (noto per l’ICO ChainLink), il quale propone un modello di oracolo disegnato specificamente per la blockchain Ethereum distribuito su più server e supportato da diverse entità.
Microsoft, titano del settore IT, propone il progetto Cryplets: integrato con il proprio servizio cloud Azure, lo strumento si pone quale soluzione di oracolo per le cosiddette blockchain permissioned. Si tratta di una soluzione orientata alla sicurezza del sistema che sfrutta delle tecnologie di isolamento sviluppate da Intel.