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La dichiarazione è arrivata direttamente dal Presidente della SEC Jay Clayton che, durante un’intervista alla CNBC ha affermato che bitcoin non è assolutamente una security. Può sembrare una banalità, ma questo potrebbe avere delle conseguenze molto importanti sul mercato americano delle criptovalute.
La questione potrebbe sembrare un mera sottigliezza linguistica, mentre in realtà è un’importantissima affermazione dal punto di vista della regolamentazione.
Con Security, infatti, negli USA si intendono le azioni che si scambiano in borsa e tutti i titoli finanziari regolamentati che quindi richiedono la sottoscrizione di un contratto con tanto di clausole da rispettare. Mentre per usare bitcoin ovviamente non ce n’è bisogno.
La SEC è l’ente governativo americano deputato a vigilare sugli scambi in borsa dei titoli azionari e di tutte le security. Pertanto, se Bitcoin non dovesse essere una security, allora la SEC non sarà incaricato di vigilarne gli scambi.
Al massimo continuerà ad essere incaricata di vigilare gli exchange.
Clayton ha anche aggiunto che, secondo lui, le ICO sono security e questo fa pensare che a breve potrebbero essere normate in quanto tali, almeno negli USA.
Come classificare le crypto
Negli Stati Uniti da tempo si discute su come classificare le criptovalute, perché solo in questo modo si potranno applicare le norme legali adeguate.
Le quattro opzioni principali sono; valuta, utility, commodity e security. Per il Presidente della SEC le criptovalute sarebbero valute digitali, utilizzate per facilitare le transazioni, una definizione simile a quella data tempo fa dalla FINMA svizzera.
Addirittura Clayton le definisce “sostitute delle valute sovrane dollaro, yen, euro, ecc“.
A questo punto non stupisce che Clayton abbia anche dichiarato che la SEC probabilmente non modificherà le regole per adattarsi al mercato delle valute digitali.