HomeCriptovaluteMiningLa guerra dei due mondi, BitMEX contro Bitmain

La guerra dei due mondi, BitMEX contro Bitmain

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BitMEX interviene molto duramente su Bitmain e innanzitutto fa le pulci ai dati di bilancio del colosso del mining.

Accade proprio alla vigilia dell’IPO che dovrebbe raccogliere 14 miliardi sulla borsa di Hong Kong e che, nei progetti dell’azienda, dovrebbe essere resa nota nei particolari entro la fine di agosto. Mancano quindi poche ore.

L’exchange BitMEX effettua un’analisi della attività di mining e delle attività aziendali di Bitmain, partendo da alcune basi solide per giungere poi ad altre “speculazioni”, diciamo così, interessanti, sebbene non sia del tutto chiara l’origine dei dati presentati.

Va ricordato che nel settore Hi-Tech un investimento è ritenuto attrattivo se riguarda il leader di settore per quote di mercato o per tasso di sviluppo.

Da questo punto di vista Bitmain vuole presentarsi come il leader del settore Criptovalute & Blockchain.

Purtroppo, però, il mining è solo una parte, progressivamente meno importante, del settore delle valute virtuali, senza considerare la tendenza generale a creare blockchain basate su algoritmi POSm oppure che usino algoritmi POW, ma “asic-resistenti”, cioè non adatti al tipo di macchine prodotte da Bitmain.

L’attività della società poi si divide in due categorie: mining e vendita dell’hardware Asic per il mining. La prima attività, secondo i dati in possesso di BitMEX, è in forte calo, come si può vedere dal grafico (sotto) che presenta il peso del fatturato da mining rispetto al totale:

Ne consegue che il mining sta diventando poco rilevante nel bilancio, sia per la scarsa redditività diretta dell’attività, sia per il maggior impegno societario nella vendita di hardware.

Nell’hardware, in effetti, Bitmain è leader con una quota che dal 67% del 2017 è salita oltre il 70% nel 2018.

I problemi della società semmai sono legati a due fattori: l’obsolescenza delle linee di prodotto più forti, a causa dell’aumento delle difficoltà negli algoritmi di mining, e la minore attrattività del mining nel suo complesso per il ribasso nei prezzi di BTC e delle altcoin.

Sul primo punto BitMEX analizza le linee di prodotto di Bitmain e la relativa redditività:

Le vendite in valori assoluti,sembrano buone, ma BitMEX afferma che la redditività delle linee è da attendersi in calo:

Purtroppo non abbiamo dati per confermare i calcoli relativi al calo di redditività delle linee di prodotto. Sicuramente la linea S), il prodotto principale della società, è sul mercato da lungo tempo. Per quanto riguarda la minore redditività del mining è evidente, visti i prezzi delle criptovalute a gennaio rispetto ad ora.

Ricordiamo che, secondo Bloomberg, il break even per il mining di Bitcoin è attualmente pari a circa 8000 dollari, superiore al prezzo di mercato attuale delle criptovalute.

In questa situazione è ovviamente più complesso vendere l’hardware relativo.

Secondo BitMEX ci sarebbe un rapporto Magazzino/Vendite del 52%, cioè una periodo di rotazione delle scorte superiore a 180 giorni, una cifra veramente elevata per il settore Hi tech che indica come attualmente una parte consistente della risorse finanziarie aziendali sia investita nelle rimanenze finali.

In realtà, se prendiamo gli stessi dati forniti da BitMEX per il primo trimestre 2018 abbiamo un rapporto Magazzino/Vendite del 66%, francamente preoccupante.

Infine gran parte del cash flow operativo di Bitmain è stato impiegato in investimenti in Bitcoin Cash e in criptovalute minori che hanno generato solo delle perdite.

Perché, dunque, secondo BitMEX il colosso Bitmain intende quotarsi in borsa?

La risposta è: per trovare un po’ di liquidità, magari per pagare la propria conversione aziendale e anche perchè ci vanno i suoi principali concorrenti, tra cui Canaan, la seconda società nel settore.

Per la prossima puntata ci si rivede quando finalmente verranno presentati documenti più chiari di Bitmain alle autorità della borsa di Hong Kong per procedere all’eventuale IPO.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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