Molta è la confusione tra gli utenti e gli investitori riguardo a cosa siano una blockchain pubblica, una blockchain privata e quali sono le differenze tra di esse.
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Mentre la distinzione ovvia è che le prime sono accessibili a chiunque e le seconde no, in realtà ci sono molte altre differenze.
Le blockchain pubbliche, infatti, oltre ad essere accessibili a chiunque generalmente non sono sotto il controllo di alcuna autorità centrale.
Questo assicura che i dati, una volta validati sulla catena, non possono essere più modificati.
Blockchain pubblica
Questo genere di blockchain, di cui sono esempio i protocolli sottostanti ad alcune delle piú famose criptovalute come Bitcoin, Ethereum, Litecoin, possono essere utilizzate da chiunque ed ovunque.
Questo comporta innumerevoli ed innegabili conseguenze positive, ma anche negative. L’impossibilità di impedire l’utilizzo di una certa blockchain per qualunque motivo rende difficile il suo utilizzo a scopi illegali o eticamente sbagliati.
Detto questo, l’altra faccia della medaglia è che questa stessa proprietà nega a governi autoritari l’espropriazione di capitale o l’imposizione di isolazione finanziaria sui dissidenti. Questo è il motivo per cui WikiLeaks, per esempio, impiega le criptovalute per ricevere finanziamenti.
Blockchain privata
Una blockchain privata o permissioned funziona in maniera simile a quelle pubbliche. La differenza sta nel fatto che non tutti possono scrivere, e in alcuni casi nemmeno accedere ai dati.
Questa tipologia di blockchain sono solitamente dotate di sistemi di controllo centralizzati che le rendono meno sicure rispetto a quelle pubbliche per via della presenza di un vettore di attacco centralizzato il quale, se compromesso, potrebbe avere conseguenze sull’intera rete.
La loro caratteristica centralizzata rende queste blockchain per certi versi più simili a un database tradizionale. Detto questo, in base al protocollo in questione, sono comunque potenzialmente più sicure rispetto a un database che si trova su un solo server.
Infatti, la caratteristica offerta dai cosiddetti full-node previene la perdita dei dati (o la loro alterazione) con molta più efficacia rispetto a come potrebbe farlo un sistema di backup affiancato a uno o più server.
Un progetto particolarmente degno di nota che mira allo sviluppo di blockchain private sono Hyperledger, che recentemente ha aggiunto anche il supporto ai smart contract di Ethereum.
Non è da meno anche quello attualmente in sviluppo dalla Ethereum Enterprise Alliance (EEA) che intende rendere pratico l’utilizzo di blockchain private basate su Ethereum.
A cosa servono le blockchain private
Le blockchain private offrono alcuni vantaggi della catena dei blocchi, ma combinandoli con le caratteristiche dei database tradizionali. Infatti, una blockchain privata può permettere la censura e la manipolazione dei dati in modi difficilmente praticabili su una blockchain pubblica.
Questi sistemi si basano su compromessi.
Permettere il controllo a un’entità centrale fa sì che, se questa venisse compromessa, l’intera rete ne risentirebbe.