Giovedì 8 novembre la FED stabilirà il nuovo tasso di interesse e darà indicazioni sulla propria politica monetaria.
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A decidere sarà la Federal Reserve Open Market Committee, il comitato che raduna i governatori delle filiali regionali della FED, che prenderà la decisione basandosi su elementi quali l’inflazione ed i tasso di disoccupazione.
La FED ha applicato dal 2009 al 2015 un tasso dello 0,25%, per permettere la ripresa dell’economia dopo la crisi del 2007.
Lo sviluppo di Bitcoin e delle prime criptovalute è avvenuto in un ambiente a tassi quasi pari allo zero.
L’innalzamento sensibile dei tassi è avvenuto solo durante il 2017 ed in modo graduale.
Ma quindi, i futuri aumenti nei tassi di interesse potrebbero danneggiare Bitcoin e le altre criptovalute?
Robert Leshner, intervistato da Fortune, pensa di sì: “Abbiamo sempre visto le criptovalute in un ambiente con interessi bassi o zero, ed in questo ambiente di denaro facile ed abbondante si cercano ritorni in ogni luogo. Ora stiamo entrando in una situazione di tassi di interesse crescenti che le criptovalute non hanno mai visto in precedenza e questo potrebbe colpirne il prezzo come può fare con ogni attività in generale”.
Il mercato valuta un attivo sulla base del suo rendimento rispetto ad un rendimento di investimento senza rischio il cui riferimento viene ad essere fornito dalla banca centrale con il tasso di rifinanziamento o di sconto.
L’aumento di questi tassi diminuisce il valore di tutti gli attivi, se non riescono ad aumentare la loro redditività in linea con gli incrementati interessi.
Questa tendenza, secondo Leshner, segnerà anche il successo delle stable coin di cui lui è un promotore tramite la sua società Compound.
L’aumento dei tassi di interessi è stato sempre sottovalutato come elemento di influenza nel mercato delle criptovalute, ma potrebbe essere un elemento di cui tenere conto se la tendenza alla crescita degli interessi proseguirà.