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DX.Exchange: è una piattaforma sicura? Le news su SpotOption

Limor Patarkazishvili è la proprietaria della piattaforma crypto DX.Exchange. Ma chi è effettivamente? Può l’exchange essere considerato sicuro visto il coinvolgimento di SpotOption?

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Patarkazishvili aveva il 90% della piattaforma di opzioni binarie SpotOption, (con base in Israele) che è stata chiusa questo mese. Le opzioni binarie non sono per loro natura scam, ma il governo israeliano ha deciso di vietare quel tipo di mercato a gennaio.

Fondata nel 2010, SpotOption ha avuto una crescita esponenziale nei successivi cinque anni a tal punto che il CEO Lee Elbaz, in un’intervista, ha dichiarato fossero loro i leader di quell’industria.

SpotOption forniva il servizio ad almeno 300 affiliati, molti con base in Israele, e offriva anche white label sempre legate alle opzioni binarie.

Ma, mentre a prima vista, dall’esterno, tutto sembrava lecito, si nascondeva una prospettiva fraudolenta.

Infatti, Yukom Communications Ltd era un utilizzatore del software di SpotOption ed ha portato l’FBI ad arrestare il CEO Lee Elbaz per le numerose prove raccolte proprio contro il CEO.

Nel settembre 2017 il CEO ha affrontato il grand juri federale americano accusata di mettere in piedi un sistema di opzioni binarie, il suo caso è quasi giunto ad una conclusione.

E nel mese di ottobre dello stesso anno il governo di Israele ha dato a SpotOption $ 270,000 per espandere le operazioni in Cina, facendo scoppiare un putiferio dato che il ministro dell’economia aveva legittimato l’avvertimento proprio su quell’azienda.

Controllando da vicino SpotOption e il suo fondatore israeliano Pinchas Peterktzishvilly anche noto come Pinhas Patarkazishvili (nickname Pini Peter), scopriamo che nel 2005 è stato coinvolto nella vicenda TradeBank, per cui è stato condannato dalla corte israeliana nel 2007 e, mentre negli Stati Uniti chi è condannato per crimini finanziari viene escluso da quel settore, in Israele Peterktzishvilly non ha avuto problemi a lanciare la piattaforma SpotOption e farla diventare un business da 5 miliardi di dollari.

A metà 2017, prevedendo forse quello che sarebbe accaduto da lì a poco a causa di quello che stava accadendo in America, Pini Peter ha dato la sua maggioranza di SpotOption a sua moglie, Limor Patarkazishvili.

Infatti, da gennaio il loro sito SpotOption non è più raggiungibile, dopo che era già stato modificato l’ultima volta in dicembre, asserendo motivi di riallineamento rispetto alla regolamentazione locale.

Ma cosa centra tutto questo preambolo con la piattaforma crypto DX.Exchange? Sul stesso sito si può risalire alle loro licenze (FVR000051 e FRK000039) che fanno riferimento ad un’azienda Coins Marketplace Technologies. dove l’unico shareholder è proprio Limor Patarkazishvili (per approfondire).

Giusto poco dopo il lancio, la piattaforma crypto è stata hackerata e alcuni dati e autorizzazioni dei token sono stati rubati sfruttando un bug. Anche se DX.Exchange insiste sull’aver risolto il problema, l’ansia dei clienti dell’exchange crypto rimane.

Nonostante l’origine poco chiara, la piattaforma ha un riscontro positivo nel mondo delle criptovalute e del settore in generale. E, in merito alla questione, un rappresentante di DX.Exchange ha recentemente negato ogni relazione con la piattaforma SpotOption.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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