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Tone Vays: “la mia opinione sui security token”

Tone Vays, il noto esperto di bitcoin, ha una visione piuttosto pessimistica circa il futuro delle valute virtuali e della blockchain decentralizzata nel caso di un successo nell’introduzione dei security token.

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Il futuro dell’introduzione dei security token, in generale, è visto in modo contrastato dagli esperti: mentre molti come, ad esempio, Vinny Lingham di Civic vede nell’introduzione di questo strumento la fine della bolle speculative sulle valute virtuali, Tone Vays vede questo collegamento come una minaccia al mondo della criptovalute perché è un contrasto concettuale fra la decentralizzazione di Bitcoin e delle altre crypto con la centralizzazione necessaria nella gestione di beni o diritti reali.

BTC nasce come una blockchain aperta, per cui poco adatta alla gestione dei security token e quindi, per queste sue caratteristiche, secondo Vays proseguirà il proprio cammino per i prossimi venti o trenta anni. Al contrario vi è invece una seria minaccia per la blockchain di Ethereum.

Quando un token diventa un security token, quindi collegato, ad esempio, a beni immobili, è ovvio che vi sia un intervento diretto delle autorità statali nel controllo e nella verifica della bontà della blockchain stessa, di conseguenza nascono molti problemi di carattere legale che si vengono a moltiplicare quando si tratta di scambi su exchange decentralizzati.

Come afferma Vays:

“I token possono avere una corretta normativa che è difficile da ottenere quando lo scambio è effettuato in un exchange decentralizzato. Il maggior problema rimane il fatto che ci sono ancora dei rischi tecnologici relativi a quali database devono essere utilizzati e quanto sicuro deve essere il database di riferimento”.

Chiaramente il sistema legale di un Paese dovrà essere coinvolto nella gestione dei security token, sia per convalidare nel mondo legale i passaggi legati alla blockchain, sia per dare una definizione alle situazione dubbie.

Ad esempio, nel caso di diritti legati a beni immobiliari scambiabili e frazionabili con dei security token, quando la proprietà del bene viene riconosciuta ad un singolo soggetto? Quanti token bisognerebbe possedere per poter usufruire del bene stesso? Nel caso di hackeraggio o contestazione dei dati, quale sarebbe l’autorità legale coinvolta?

Sono tutti problemi complessi da gestire in soluzioni completamente decentralizzate. Tone Vays teme che quindi l’intervento di autorità legali centralizzate possa sconvolgere una struttura nata per la decentralizzazione e la gestione democratica.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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