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Grin si prepara al primo hard fork previsto per luglio

Grin effettuerà il primo hard fork il 17 luglio. Grin è una privacy coin molto particolare, in quanto basata sul protocollo Mimble Wimble.

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Mimble Wimble è un blockchain protocol proposto nel 2016 da Tom Elvis Jedusor ed a cui ha contribuito Andrew Poelstra, un esperto di crittografia soprannominato noto nella scena bitcoin. Tale protocollo mira a realizzare una blockchain orientata alla privacy e fortemente scalabile.

Mimble Wimble, infatti, consente una crescita sostenibile della blockchain, dal momento che il protocollo riduce drasticamente le dimensioni della catena di blocchi rimuovendo la maggior parte delle informazioni sulle transazioni passate non più necessarie.

Non solo, il protocollo offre anche una privacy migliorata alle transazioni di Grin. Probabilmente tale protocollo verrà implementato in bitcoin in futuro, anche se ad oggi non si sa quando e se ciò accadrà.

Grin ha debuttato lo scorso gennaio dopo aver raccolto circa 65.000 dollari di donazioni nei mesi precedenti al lancio. Non è stata effettuata nessuna ICO, dunque. Attualmente il progetto detiene circa 420mila dollari di fondi, dal momento che lo scorso maggio è stata ricevuta una misteriosa donazione in bitcoin per un valore di circa 300.000 dollari.

Grin: primo hard fork a luglio

Pochi giorni fa il team degli sviluppatori di Grin ha deciso il numero di blocco al quale verrà innescato il primo hard fork della moneta.

Proposto da Quentin Le Sceller, ingegnere del software e core developer di Grin, il primo aggiornamento del network di Grin prenderà piede al blocco numero 262.080. La rete dovrebbe raggiungere tale blocco attorno al 17 luglio.

I developer hanno anche deciso che verrà avviata una testnet privata – chiamata Floonet – il prossimo 19 giugno, così da testare e collaudare i futuri upgrade del protocollo di Grin.

Durante il meeting degli sviluppatori, il core developer Michael Cordner, soprannominato Yeastplume, ha affermato che la timeline potrebbe subire alcune variazioni ma si cercherà di fare il possibile per rispettare il programma.

Le novità dell’hard fork

Il fork programmato per luglio in realtà è solo il primo dei quattro aggiornamenti che subirà il network di Grin nei prossimi due anni.

Attualmente Grin utilizza due diversi meccanismi di PoW: uno destinato alle GPU ed uno agli ASIC, così da offrire il giusto reward nel mining in base all’hardware utilizzato.

Il primo PoW (Cuckaroo29) è ASIC resistant, ed è dunque idoneo al mining con le GPU. Il secondo PoW invece, ovvero Cuckatoo31+, è ASIC Friendly. Attualmente sono già stati annunciati alcuni ASIC da parte di Innosilicon, ma non sono ancora disponibili sul mercato.

Inizialmente il 90% delle ricompense dei blocchi è destinato all’algoritmo Cuckaroo per poi diminuire ogni mese del 3,75%, fino a quando non vi sarà più alcun ritorno economico per le GPU (entro due anni). A quel punto, tutto il PoW sarà relegato agli ASIC.

Al fine di garantire che il PoW Cuckaroo29 rimanga ASIC Proof, deve venir effettuato un fork ogni sei mesi, proprio come accade su Monero.

Il primo hard fork di Grin, dunque, introdurrà alcune semplici modifiche al PoW Cuckaroo29 di Grin. Oltre a questa revisione del PoW, il fork introdurrà diverse novità ed update ai wallet, in modo da garantire una migliore usabilità della moneta.

Fra esse, una delle proposte prevede l’introduzione della improved bulletproof rewind scheme, che consentirà di creare wallet multi-firma e portafogli watch-only, oltre a quelli normali.

Non solo, le API dei wallet consentiranno anche l’introduzione di diverse funzionalità aggiuntive legata alle richieste di pagamento.

Come accade con ogni hard fork, i miner o detentori di nodi sul network di Grin dovranno aggiornare i propri software, così da rimanere sincronizzati alla blockchain più lunga dopo il fork.

Emanuele Pagliari
Emanuele Pagliarihttps://www.emanuelepagliari.it/
Ingegnere delle telecomunicazioni appassionato di tecnologia. La sua avventura nel mondo del blogging è iniziata su GizChina.it nel 2014 per poi proseguire su LFFL.org e GizBlog.it. Emanuele è nel mondo delle criptovalute come miner dal 2013 ed ad oggi segue gli aspetti tecnici legati alla blockchain, crittografia e dApp, anche per applicazioni nell'ambito dell'Internet of Things
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