In Cina, Wang Xin, direttore dell’ufficio ricerche della Banca Popolare Cinese (PBOC), ha sollevato alcuni dubbi sull’impatto di Libra di Facebook sulla politica monetaria globale.
Read this article in the English version here.
In particolare, durante una conferenza accademica ospitata dall’Istituto di finanza digitale dell’Università di Pechino, ha detto:
“Se [Libra] sarà ampiamente utilizzata per i pagamenti, in particolare per i pagamenti transfrontalieri, sarebbe in grado di funzionare come il denaro e di conseguenza avere una grande influenza sulla politica monetaria, sulla stabilità finanziaria e sul sistema monetario internazionale?”
In altre parole, la Banca Popolare Cinese teme che la nuova moneta digitale di Facebook potrebbe avere un impatto importante sulla politica monetaria e sulla stabilità finanziaria a livello globale.
Secondo South China Morning Post, questo progetto sta di fatto costringendo la banca centrale cinese ad intensificare gli sforzi per creare una propria valuta digitale, in particolare per i pagamenti transfrontalieri cinesi, vista la diretta concorrenza di Libra.
Infatti, PBOC è stata la prima grande banca centrale a studiare le valute digitali già nel 2014, proprio con l’obiettivo di contrastare la concorrenza delle criptovalute, incluso bitcoin, tanto che nel 2017 ha addirittura creato un apposito istituto di ricerca per approfondire ulteriormente lo studio di queste tecnologie.
Secondo Wang, la PBOC sta porgendo molta attenzione allo sviluppo del progetto Libra ed a proposito delle criptovalute ha aggiunto:
“Siamo partiti presto… ma è necessario molto lavoro per consolidare il nostro vantaggio”.
In Cina, oltretutto, è ancora in vigore il ban per gli scambi di criptovalute, ritenute un forte rischio finanziario, ma nonostante ciò i cinesi continuano a scambiarsele.
L’idea che possa sviluppare un proprio YuanCoin è in circolazione da tempo, ma gli eventi degli ultimi tempi suggeriscono che potrebbe accelerarne lo sviluppo.
Wang Xin inoltre è preoccupato che Libra possa avvantaggiare ulteriormente il dollaro americano nei confronti delle altre valute fiat, come lo yuan cinese:
“Se la valuta digitale [di Facebook] è strettamente associata al dollaro USA, potrebbe creare uno scenario in cui le valute sovrane coesisterebbero con le valute digitali del dollaro USA. Ma in sostanza ci sarebbe un capo, cioè il dollaro USA e gli Stati Uniti. Se così fosse, porterebbe una serie di conseguenze politiche economiche, finanziarie e persino internazionali”.
Libra sarà basata su un paniere di valute di cui non fa parte lo yuan ed in cui il dollaro americano potrebbe fare da padrone, mentre invece ad esempio da qualche tempo la moneta fiat cinese è entrata a far parte dei Diritti Speciali di Prelievo del Fondo Monetario Internazionale.
In altre parole, il progetto di Facebook è inevitabilmente sbarcato nel teatro di battaglia di quella guerra valutaria internazionale che oramai è in atto da diversi anni e che vede in primis proprio la Cina sfidare gli USA.