Poche ore fa è avvenuto l’hard fork di Grin al blocco 262080.
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Block 262080 has been mined, the first Grin hard fork has just happened!
— hashmap (@hashmap) July 17, 2019
Dopo solo pochi mesi dall’annuncio avvenuto a giugno di quest’anno, il fork di Grin è entrato in vigore da ieri e apporterà diversi miglioramenti soprattutto riguardo il mining. Questo primo hard fork di Grin ha infatti introdotto alcune semplici modifiche al PoW Cuckaroo29 di Grin.
Lo scopo è di garantire un miglior ASIC Proof e per questo è necessario che avvenga un fork ogni 6 mesi, come accade anche su blockchain come Monero. Con questo fork è stato aggiornato anche il wallet di in modo da integrare diverse funzioni ed API in merito alle richieste di pagamento.
Come ha affermato John Tromp, sviluppatore di Grin, in realtà si tratta di un soft fork e non di un hard fork vero e proprio in quanto non c’è e non ci sarà il rischio di dividere la blockchain in due:
“In un fork classico, la catena può dividersi in due continuazioni reciprocamente incompatibili. … In Grin, non c’è modo di mantenere la ‘vecchia’ catena, dato che il vecchio codice rifiuta di accettare qualsiasi blocco oltre l’altezza della [hard fork]”.
Il fork di Beam
Nel frattempo è stato anche annunciato il primo hard fork di Beam, altra crypto che si basa sul protocollo Mimblewimble ed incentrata sulla privacy.
Il primo hard fork avverrà al blocco 321321 e si prevede che capiterà intorno alla metà di agosto. I principali aggiornamenti riguarderanno:
- Il passaggio dell’algoritmo PoW (Proof of Work) Beam Hash I al Beam Hash II, che sarà più resistente agli ASIC;
- L’obbligo del SBBS PoW (Secure Bullettin Board System), che permette di effettuare transazioni anche se il destinatario è offline;
- Una fee minima sarà forzata dai nodi, che sarà o di 100 Groth (la più piccola unità di Beam) oppure 10 * numero dei kernel + numero degli output;
- Il supporto per i relative time locks.
In previsione del prossimo hard fork di Beam è anche stato rilasciato il software Clear Cathnode 3.0.5654 che avrà delle nuove funzioni e supporterà il Mac OsX Catalina.