Vista la congestione che sta affliggendo in questi giorni la blockchain di EOS, Daniel Larimer è intervenuto ancora una volta su Twitter per parlare delle transazioni per secondo che vengono gestite da EOS.
#eos has sustained 578 transactions per second for days while using a fraction of its capacity. Much More than the all time tps highs of the next 5 most active chains combined. All before #eosio 2 which gives a 5x increase in capacity. #proofOfScalability
— Daniel Larimer (@bytemaster7) November 12, 2019
Da come possiamo leggere nel tweet, Larimer ribadisce che non ci sono stati problemi in questo periodo, dato che EOS ha mantenuto un carico di poco meno di 600 transazioni al secondo, che ovviamente sono solo una frazione del massimo che è possibile raggiungere: il picco massimo, infatti, è stato di 3996 transazioni per secondo.
Inoltre, come si spiega nel tweet, questi numeri sono stati raggiunti dalla versione precedente di Eosio e non con quella nuova 2.0 che permette di incrementare la capacità di 5 volte. Proprio per questo motivo Larimer fa riferimento alla Proof of Scalability, una dimostrazione di come la blockchain di EOS possa mantenere ritmi elevati e che ha ancora molto da dimostrare.
Ovviamente alcuni utenti hanno sottolineato e fatto notare al CTO la questione delle risorse RAM, CPU e NET, che sono piuttosto limitate.
Infatti, se una dApp o smart contract viene pensato per consumare moltissime risorse per avere in cambio un token, è naturale che il sistema rallenti per coloro che hanno pochissime risorse disponibili: al momento, infatti, coloro che hanno meno di 300 – 350 EOS in stake hanno dei rallentamenti e quindi possono fare poche operazioni al giorno.
A questo proposito, la comunità di EOS sta già discutendo per trovare delle opzioni per migliorare il sistema. Una di queste potrebbe sfruttare le sister chain, come per esempio Telos, oppure dare un peso diverso a coloro che sfruttano la potenza della rete per determinate azioni.
Quindi, anche se effettivamente c’è un problema che Larimer stenta a riconoscere, le soluzioni sono già state proposte e probabilmente saranno inserite nell’aggiornamento ad Eosio 3.0 e nel social media Voice.