L’anno inizia con un nuovo record, quello dell’hashrate di Bitcoin, che però sembra non intaccare il prezzo. Per la prima volta nella sua storia di 11 anni (domani è l’anniversario del genesis block), vola a 119.353.780 Th/s confermando come la rete di Bitcoin sia sempre più forte e stabile contro ogni attacco esterno. L’aumento dell’hashrate equivale a un’affidabilità maggiore della rete. Ma ciò non si riflette nell’andamento del prezzo.
Fonte: COIN360.com A 48 ore dall’inizio del 2020 non si rilevano particolari movimenti di prezzo. C’è una prevalenza di segni rossi ma nulla di preoccupante. Tra i ribassi più profondi della giornata, tra le prime 40 più capitalizzate c’è da osservare solamente l’arretramento di Synthetix Network Token (SNX) che scivola del 3%.
In queste ultime 48 ore dall’avvio del nuovo anno gli unici segni verdi sono quelli di Tezos (XTZ) che prova a risalire la china dopo gli affondi delle ultime settimane con un rialzo dell’1%, preceduto da Basic Attention Token (BAT) che dalla mezzanotte del 1 gennaio guadagna oltre il 2% e si riporta a testare la resistenza dei 19 centesimi di dollaro, già testata il 30 dicembre, il livello massimo dell’ultimo mese. Con la discesa iniziata a cavallo tra il 30 novembre e il 1 dicembre, la rottura dei 19 centesimi di dollaro ha fatto segnare il 18 dicembre il minimo degli ultimi sei mesi a 15 centesimi. Da quei minimi si è registrata una reazione di oltre il 30%.
La migliore di giornata è Seele (SEELE), che sale del 10% e conferma l’andamento che l’ha caratterizzata per tutto il 2019: Seele si è rivelata la migliore del 2019 con un rialzo a quattro cifre e conferma il suo andamento anche nei primi giorni del 2020.
Le prime tre criptovalute sono tutte in territorio negativo con perdite dell’1% circa. È curioso notare come gli scambi su Ripple stiano crollando. In queste ore XRP è la decima crypto per volumi con valori inferiori ad altre altcoin con capitalizzazione minore, come Ethereum Classic (ETC), Litecoin (LTC), Tron (TRX), EOS (EOS) e Bitcoin Cash (BCH).
Questa prevalenza di incertezza riporta il market cap a 190 miliardi di dollari con la dominance del Bitcoin che rimane stabile poco sotto il 69%, prossima ai livelli massimi degli ultimi 2 anni. Ethereum registra un lieve recupero riprendendo il 7,5% mentre invece la dominance di Ripple rimane invariata attestandosi al 4,3%.
Summary
Bitcoin (BTC)
Bitcoin in queste ultime ore torna a testare la soglia dei 7.100 dollari, supporto che dallo scorso metà dicembre ha respinto ogni ritracciamento di breve periodo. Il quadro tecnico del Bitcoin sul medio periodo dopo i minimi del 18 dicembre evidenzia ancora incertezza e una mancanza di direzione in un contesto che vede l’andamento del semestre ancora all’interno di una tendenza ribassista.
È necessario per Bitcoin confermare la tenuta dei 7.000-7.100 dollari altrimenti si aprirebbe il rischio di un affondo in area 6.800-6.600 dollari.
Ethereum (ETH)
Ethereum dopo aver provato a rompere la quota 135 dollari lo scorso 29 dicembre, si riporta sotto la soglia dei 130 dollari evidenziando una mancanza di forza.
Ethereum ha completato in queste ore un altro hard fork, Muir Glacier, un mese dopo l’hard fork di Istanbul lo scorso 7 dicembre. Questo ulteriore fork è stato attivato al blocco n. 9.200.000 di ieri 1 gennaio 2020. Con questa implementazione EIP2384 viene ritardata a 611 giorni l’attivazione che aumenta le difficoltà di estrarre un nuovo blocco. Si tratta di un aggiornamento del protocollo della blockchain nel percorso verso Ethereum 2.0.
Questo hard fork come accadde per Istanbul, non sta smuovendo gli scambi su Ether. I prezzi si riportano sotto quota 130 dollari e sotto l’aspetto tecnico non ci sono indicazioni rilevanti per dare un segnale di svolta rialzista che arriverebbe solo tornando a 135 dollari.
Per Ethereum è necessario non tornare sotto quota 120 dollari nei prossimi giorni per non rischiare di attirare speculazione ribassista che potrebbe andare a rompere i minimi del 18 dicembre sotto i 115 dollari.