Una ricerca di Arcane Research mostra come i volumi delle opzioni su bitcoin del CME abbia surclassato quello degli equivalenti contratti di Bakkt.
Infatti, la ricerca svela che il volume degli scambi delle opzioni su bitcoin di Bakkt alla borsa di New York è ancora molto limitato, inferiore anche a quello dei contratti di LedgerX.
Invece i volumi degli scambi delle opzioni su bitcoin del CME alla borsa di Chicago, lanciate da pochissime giorni, sono già decisamente più elevati.
Anzi, nei primi tre giorni presi in esame, ovvero 13, 14 e 15 gennaio 2020, i volumi del CME sono risultati complessivamente superiori a quelli degli altri due competitor, con Bakkt in terza posizione dietro anche a LedgerX.
Va però anche detto che si tratta di volumi estremamente contenuti rispetto ad esempio a quelli dei futures su bitcoin. Prendendo in esame i dati del CME si evince che i volumi di scambio dei future, presenti sul mercato fin da dicembre 2017, sono ormai decisamente sostenuti, mentre quelli delle opzioni sono ancora molto limitati.
Venerdì scorso, il 17 gennaio 2020, sono stati scambiati 122 contratti di opzioni su bitcoin del CME, mentre il primo giorno di negoziazione, i 13 gennaio furono 55. Questi contratti rappresentano il diritto ad acquistare contratti future su bitcoin dal valore di 5 BTC ciascuno.
Pertanto, venerdì il volume complessivo scambiato alla borsa di Chicago è stato di 610 BTC, pari a circa 5,3 milioni di dollari, mentre alla borsa di New York il volume delle opzioni scambiate è stato di circa 178.000 $.
Non va dimenticato che i futures di Bakkt sono sbarcati sul mercato solamente a settembre del 2019, più di un anno e mezzo dopo quelli del CME, pertanto è possibile che il successo immediato delle opzioni del CME sia anche dovuto in parte al fatto che è da molto più tempo che gli operatori scambiano future su bitcoin sulla borsa di Chicago, rispetto alla borsa di New York.
Secondo Arcane Research sembra che gli investitori istituzionali per ora stiano preferendo CME, anche se non è chiaro il perché.
Tuttavia, i volumi delle opzioni scambiate in borsa è ancora decisamente inferiore a quello delle opzioni su bitcoin scambiate su exchange crypto come Deribit o OKEx, e quest’ultimo risulta in netta crescita a partire dalla fine del 2019, sebbene ancora inferiore ai livelli di settembre.