Ieri block.one, azienda dietro allo sviluppo della blockchain di EOS, ha rilasciato alcuni dettagli riguardo al social network Voice, relativamente alla sua compliance e tutela della privacy.
What does our legal & compliance team do? Find out how they are working to meet not only legal standards but also the high principles we’ve set for #Voice. https://t.co/HmOA4JhNo7
— Voice (@VoiceHQ) January 29, 2020
Dal comunicato, quindi, apprendiamo che lo sviluppo di tutto il social network ha coinvolto diverse aziende e partner al fine di fornire il supporto necessario per gestire una piattaforma del genere, sia a livello hardware che dei servizi interconnessi al progetto stesso.
Questo comporta ovviamente anche una serie di accordi legali per la gestione dei dati personali degli utenti, seguendo le regole previste dalle leggi di America, Europa, Africa e Asia.
Affinché si evitino problemi relativi al token di Voice, il tutto sarà SEC compliant, e quindi seguirà le leggi americane per quanto riguarda le security. Sono state sviluppate policy compliant anche con l’OFAC (Office of Foreign Assets Control) per quanto riguardo l’AML (Anti Money Laundering). Inoltre, il comunicato spiega che, dopo i test della versione beta, che partirà il prossimo 14 febbraio, sarà necessario avere le licenze dai vari stati americani.
Come è possibile immaginare, per utilizzare al meglio il social network sarà necessario completare una procedura di KYC (Know Your Customers) perché, solo in questo modo, si avrà la certezza di non avere account fake.
“Il nostro compito è quello di seguire la legge, ma rimanere comunque fedeli al nostro principio guida – Voice deve essere un luogo per uno scambio di idee aperto e autentico. Con un’identità verificata per gli utenti di Voice, speriamo di richiedere molta meno moderazione nei contenuti rispetto ad altre piattaforme. Piuttosto, speriamo di concentrare i nostri sforzi per garantire il rigore dei nostri controlli d’identità senza appesantire eccessivamente i nostri utenti”.
Sicuramente questo social network di EOS rappresenterà una delle poche piattaforme che garantirà sia la presenza di account che effettivamente corrispondono a persone vere sia l’autenticità dei post che verranno pubblicati, così come i commenti.
Ad ogni modo, non dimentichiamo che siamo in presenza di un servizio decentralizzato e che già altri social network, per garantire l’autenticità di un account, per esempio per l’ottenimento della cosiddetta verifica con la spunta blu, richiedono l’invio di numerosi documenti.
Adesso non resta che aspettare poche settimane all’avvio della fase di test e vedere come risponderà il pubblico a questo tipo di struttura che richiede una verifica per registrarsi.