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Bitcoin: in aumento i miner nonostante l’halving

Ieri la nota rivista Fortune ha dedicato un articolo a Bitcoin spiegando che i miner sono in aumento nonostante l’halving. 

In particolare, Fortune cita una nuova mining farm creata grazie al supporto di Peter Thiel, ovvero il co-fondatore di PayPal ed il primo investitore di Facebook, tramite la startup Layer1 che Thiel ha co-finanziato. Ieri è stata annunciata l’apertura del loro primo impianto di mining di bitcoin di oltre 30 acri, e dal costo di decine di milioni di dollari.

Questo impianto si trova a circa 100 miglia a ovest di Midland, nel Texas, dove secondo il CEO di Layer1, Alexander Liegl, si trova ad oggi l’elettricità più economica al mondo su larga scala. 

Ciò si ottiene grazie ad un mix di deregolamentazione del mercato, eccesso di produzione gas naturale tramite il fracking e la simultanea presenza di grandi investimenti nelle energie rinnovabili grazie ai sussidi da parte del governo statale. Infatti, le fonti utilizzate da Layer1 sono soprattutto l’eolico, con una componente proveniente dal gas naturale. 

Inoltre, Fortune cita anche altre aziende del settore, come Hut 8, Bitmain e Bitfarms, che hanno ampliato le loro strutture esistenti o ne hanno realizzate di nuove. 

D’altronde l’hashrate totale di bitcoin è in costante aumento, cosa che conferma ciò che Fortune ha evidenziato. 

Il fatto però è che a maggio di quest’anno a causa del’halving la remunerazione per i miner verrà di colpo dimezzata, facendo sembrare assurda questa vera e propria corsa ad incrementare gli investimenti per minare bitcoin. 

L’articolo di Fortune commenta questa apparente assurdità dicendo che il valore a lungo termine di un investimento nel mining di bitcoin dipenderà sempre dal prezzo della criptovaluta, e che l‘halving dovrebbe avere un impatto negativo soprattutto su quegli impianti che utilizzano macchine più vecchie e maggiormente energivore, lasciando che i miner che utilizzano nuovi macchinari più efficienti acquisiscano una quota maggiore. 

Inoltre lo stesso halving, riducendo la quantità di nuovi BTC creati ed immessi sul mercato, potrebbe far aumentare il loro valore in dollari, riequilibrando le perdite dovute al dimezzamento delle ricompense, che ovviamente vengono elargite in BTC. 

Anzi, le strutture nuove come Layer1 potrebbero addirittura avvantaggiarsi dall’halving grazie al basso costo dell’energia elettrica, a condizione di rimanere più efficiente rispetto alla concorrenza. 

Lo stesso Liegl a tal proposito afferma: 

“Non ci interessa affatto l’halving. Ci preoccupiamo solo di battere i nostri concorrenti”. 

Infine, il fatto che una rivista mainstream come Fortune si interessi al mining di bitcoin, ed alle eventuali problematiche create dall’halving, rende bene l’idea di come queste tecnologie ormai stiano diventando di interesse comune, sebbene per ora ancora soltanto in ambito strettamente tecnico o finanziario. 

Sicuramente in ciò stanno giocando un ruolo fondamentale quegli investitori famosi come Peter Thiel che mostrano di voler fare davvero sul serio con quelle che solo pochi anni fa venivano descritte come giochini per nerd, o schemi piramidali pronti a crollare.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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