Peter Schiff si è nuovamente scagliato contro contro Bitcoin con alcuni post sul suo profilo Twitter.
Questa volta addirittura lo definisce “bug“, sebbene non spieghi per quale motivo dovrebbe essere considerato tale, e definisce “fake news” l’ipotesi di una crescita del prezzo in vista dell’halving.
Innanzitutto ieri, prima del calo del prezzo di questa notte, ha definito un errore gli investimenti in bitcoin, dicendo:
“Sicuramente una piccola parte di giovani che non hanno investimenti o esperienza di vita reale è stata conquistata dallo schema. Non è certo una sorpresa. Spero che impareranno da questo errore e avranno ancora molti anni per recuperare ciò che perdono”.
Sure a small portion of young people who lack investment or real life experience have been taken in by the scheme. That's hardly a surprise. Hopefully they will learn from this mistake, and they will have plenty of years left to make back what they lose.
— Peter Schiff (@PeterSchiff) February 19, 2020
Schiff però si dimentica di dire anche che attualmente non sono gli investitori retail a fare la differenza, ma soprattutto gli istituzionali.
Anzi, tra coloro che in passato hanno investito in BTC quando valeva molto meno di ora ci sono stati molti giovani con poco capitale e poca esperienza, che non solo non ci hanno perso ma in alcuni casi sono addirittura diventati milionari.
In seguito ha ribadito, ancora via Twitter:
“Le notizie false diffuse dai pumper di Bitcoin sono fantastiche. Ho riconosciuto l’aumento passato del prezzo di Bitcoin semplicemente per sottolineare che tali guadagni non hanno dimostrato i miei commenti precedenti sui difetti di Bitcoin come denaro non valido. Uno schema piramidale non ha posto in un portafoglio di investimenti”.
The fake news spread by #Bitcoin pumpers is amazing. I acknowledged the past rise in the price of Bitcoin merely to point out that those gains did not prove my earlier comments about Bitcoin's flaws as money invalid. A pyramid scheme has no place in an investment portfolio.
— Peter Schiff (@PeterSchiff) February 19, 2020
Nella notte il prezzo di BTC è sceso del 4,6% circa, un po’ poco per immaginare che si tratti dell’esplosione di una bolla, o del crollo di uno schema piramidale.
A bitcoin in passato cali del genere sono già capitati moltissime volte, e solamente chi conosce poco questo mercato può stupirsene.
Infine ha scritto:
“I Bitcoin bacati sono stati acquistati in previsione dell’halving del 12 maggio. È ampiamente previsto che a seguito dell’halving il prezzo del Bitcoin aumenterà. Ma se, quando arriva l’halving, quelli che vogliono guadagnare hanno già acquistato, l’halving stesso si tradurrà in vendite”.
#Bitcoin bugs have been buying in anticipation of the May 12th halving. It's widely anticipated that following the halving Bitcoin’s price will surge. But if by the time the halving arrives those looking to profit have already bought, the halving itself will result in selling.
— Peter Schiff (@PeterSchiff) February 19, 2020
Quest’ultimo tweet in realtà evidenzia un’ipotesi plausibile: dopo l’halving del 12 maggio, o appena prima, è possibile che chi ha acquistato nella speranza che il prezzo aumentasse in vista dello stesso halving probabilmente venderà per monetizzare, e questo potrebbe fare scendere il prezzo.
D’altronde qualcosa di simile è già capitato nelle due volte in cui è avvenuto un halving di BTC in passato, ma in entrambi i casi il calo non risultò essere un crollo.