Mentre il mercato crypto mostra segni verdi, l’ultimo giorno della settimana vede i mercati azionari mondiali continuare ad essere all’interno di un vortice ribassista con forti movimenti verso il basso, in particolare per gli indici europei, che si spingono oltre il -4%.
Per i mercati azionari, l’SP 500 perde il 10% dall’inizio dell’anno, l’Eurostoxx europeo perde circa il 14%.
Il settore delle criptovalute, al contrario, dimostra di avere una buona tenuta con una prevalenza di segni verdi e si avvia a concludere una settimana decisamente positiva.
Delle prime 20 crypto per market cap su base settimanale solo due hanno segni negativi, poco sotto la parità. Si tratta di Monero (XMR) e Huobi Token (HT) in 15° e 16° posizione, che perdono lo 0,5% entrambe.
Svettano invece i rialzi di Tezos (XTZ) e Chainlink (LINK) in 10° e 11° posizione, protagoniste della settimana con importanti movimenti. In particolare, Chainlink nella giornata di ieri ha segnato il massimo storico assoluto sfiorando i 5 dollari.
Chainlink, dai minimi di inizio anno fino ai massimi di ieri, quando ha toccato a 4,98 dollari, ha messo a segno un rialzo che ha triplicato il suo valore.
Si avviano a concludere molto bene la settimana anche Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH), entrambe con una salita del 5%.
Sono segnali importanti in un periodo particolarmente depresso per quello che sta accadendo sui mercati tradizionali e non solo.
Anche il petrolio, che sta crollando, da inizio anno ha perso il 30%. Altri settori come turismo e viaggi stanno registrando perdite per alcune società anche del 40-50% dai massimi di qualche settimana fa.
In questo contesto il settore delle criptovalute sta dando un segnale di forza. Con la tenuta di livelli che erano stati registrati quando tutti i mercati erano invasi da massicce vendite, la prima settimana di marzo inizia ad equilibrare le forze e le posizioni da parte degli investitori.
Oltre a Bitcoin e le criptovalute, anche l’oro torna nuovamente a chiudersi in positivo con le quotazioni che nelle ultime ore hanno registrato un nuovo record degli ultimi anni con quotazioni a 1.650 dollari l’oncia.
La settimana rimane con volumi tonici anche se distanti dalla media registrata alla fine di febbraio quando gli scambi giornalieri erano saliti in alcune giornate anche oltre i 200 miliardi mentre oggi siamo a 140 miliardi, lontani dai massimi di fine febbraio, ma superiori alla media di scambio registrata nell’ultimo trimestre e nella prima parte di gennaio, con volumi in alcune giornate anche sotto i 50 miliardi di dollari.
La dominance di Bitcoin in questa fase rimane ai livelli medi della settimana, a ridosso del 64%. Oggi invece Ethereum prova nuovamente a riconquistare la soglia del 10%. Ripple invece, nonostante il rialzo di giornata dell’1,2%, vede la dominance rimanere prossima al 4%, livello più basso dell’ultimo mese.
Bitcoin (BTC)
Bitcoin continua a voler riconquistare la soglia dei 9.200 dollari che ha testato in queste ultime ore, soglia che fino alla rottura fine di febbraio era un supporto ora diventato resistenza in ottica di medio periodo.
Una salita sopra questo livello darebbe un primo segnale di un inizio di nuovo ciclo bimestrale a due mesi. È necessario mantenere la tenuta degli 8.500 dollari, livello testato nel corso del precedente fine settimana che passa alla stessa quota della trendline dinamica rialzista che continua a sostenere il trend.
Ethereum (ETH)
Anche se in ritardo rispetto a Bitcoin ma in un trend di medio periodo più forte e consolidato verso l’alto, Ethereum torna a testare i 240 dollari.
Per dare un primo vero segnale di inversione di medio periodo è necessario riconquistare i 255 dollari. Ethereum ha ampi margini di oscillazione e manovra: in caso di movimento al ribasso è importante non andare sotto i 215-210 dollari.