Mentre il mondo finiva di smaltire pigramente le festività di fine anno, un microrganismo infinitesimale, più piccolo di una cellula, aveva deciso di cambiarlo per sempre: il coronavirus; ma la blockchain può essere di aiuto nella ricerca medica?
L’epidemia da Covid-19, che ha assunto dimensioni pandemiche come tutte le influenze stagionali, sta avendo un impatto potentissimo dal punto di vista economico-sociale e potrebbe creare le premesse per spinte evolutive/de-evolutive, che ci accompagneranno in tutto il decennio.
In questo scenario, solo apparentemente sci-fi, le tecnologie collegate alla blockchain possono trovare il varco per emergere e installarsi in diversi ambiti: uno di questi è quello della ricerca scientifica, con particolare riferimento a quella nel settore medicale.
La blockchain nel settore medico
Si è scritto molto sulle caratteristiche della blockchain e la sua attitudine a salvaguardare i dati clinici dei pazienti, un approccio usato da progetti quali Patientory, Medicalchain o Solve, quest’ultimo con uno sguardo anche alle connessioni tra le strutture diagnostiche e ai risvolti assicurativi delle cure mediche.
Ma la blockchain può aiutare i progressi scientifici e accelerare la ricerca medica anche senza essere collegata a un ecosistema tokenizzato, bensì fornendo ai ricercatori gli strumenti e le possibilità operative per affrontare alcune sfide molto importanti: la riproducibilità dei risultati, la condivisione dei dati, la privacy delle informazioni e l’arruolamento dei pazienti negli studi clinici.
L’obiettivo è quello di rendere accessibili a tutti i dati raccolti, gli articoli scientifici, il materiale didattico e le metodologie di ricerca, nonché i risultati raggiunti e le “peer review” dei lavori scientifici.
La possibilità di creare un livello superiore di fiducia, certificando questi contenuti, garantendone l’integrità e assegnando loro un timestamp incorruttibile, garantirebbe un’efficacia ancora più completa al materiale prodotto e sarebbe un vero passo avanti nella creazione di un ambiente di lavoro più efficiente e produttivo.
L’uscita dall’emergenza sanitaria consentirà di ragionare a mente fredda sulle attuali carenze e sulle nuove problematiche del settore medicale, programmando delle linee di sviluppo più incisive dove la presenza della blockchain sarà sempre più determinante.