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Come sta evolvendo l’economia crypto in Francia

Come sta reagendo l’economia crypto in Francia dopo la sentenza del Tribunale Commerciale di Nanterre che di fatto paragona bitcoin ad una moneta? 

Stando a Google Trends, il 9 marzo 2020 si è verificato il picco massimo di ricerche della parola “bitcoin” degli ultimi tre mesi. 

La cosa curiosa è che questo picco non si è verificato il giorno della diffusione della notizia della sentenza, ovvero il 6 marzo, ma solamente tre giorni dopo. 

E visto che sia il 6 marzo che il 7 marzo il volume delle ricerche in realtà si è ridotto, possiamo affermare che la notizia della sentenza non ha avuto alcun impatto significativo. 

Nonostante ciò, il 9 marco il volume delle ricerche è più che raddoppiato rispetto ai giorni precedenti, superando abbondantemente anche il precedente picco degli ultimi tre mesi, il 9 febbraio 2020. 

Estendendo l’analisi agli ultimi 12 mesi, si scopre che a fine giugno 2019 si verificò un picco di ricerche ancora maggiore, ma quello era dovuto al forte aumento del prezzo di bitcoin che si stava registrando allora. Mentre il 9 marzo 2020 il prezzo massimo è stato di 8.100 $ circa e nella seconda metà di giugno 2019 aveva addirittura superato gli 11.000 $. 

Per quanto riguarda i volumi scambiati per la Francia ad esempio non esistono volumi disaggregati su Localbitcoins, perché in realtà il sito suddivide i volumi per valuta e non per nazione. 

La Francia ha la propria valuta in comune con altri paesi, visto che utilizza l’Euro, quindi non è possibile estrapolare dati simili da siti come Localbitcoins. 

Però è possibile analizzare ad esempio i volumi di un exchange crypto francese, Paymium. Il grafico ci mostra che nei giorni della notizia della sentenza i volumi sono rimasti contenuti, mentre sono aumentati molto l’8 ed il 9 marzo, in concomitanza con il primo dei recenti cali sostenuti del prezzo di bitcoin. 

È pertanto questo calo sostenuto ad aver probabilmente prodotto il recente picco di ricerche, con volumi che su Paymium sono rimasti sostenuti anche ieri. 

La differenza però sta nel fatto che l’8 ed il 9 su Paymium prevalevano le vendite, mentre ieri hanno prevalso gli acquisti. 

È quindi troppo presto per poter giudicare se la sentenza del Tribunale Commerciale di Nanterre che di fatto ha paragonato bitcoin ad una moneta stia avendo qualche effetto sul mercato francese delle criptovalute, anche perché in questi giorni concitati ci sono altri fenomeni in atto molto più potenti che sovrastano ogni altra considerazione. 

Francia: il caso di Tezos

Qualcosa di interessante però ce lo può dire il recente successo di Tezos, un progetto nato in Francia e che in passato ha ricevuto addirittura l’endorsement del Ministro dell’economia francese. 

Il prezzo del suo token XTZ si è letteralmente impennato a partire da gennaio 2020, quando è passato da 1,33 $ a 3,90 $ in poco più di un mese e mezzo, con un incredibile guadagno quasi del 200% in cinquanta giorni. Il prezzo poi però è sceso, ma rimanendo sempre sopra i 2 dollari, ovvero mantenendo un guadagno di quasi il 50% rispetto ad inizio anno. 

Nell’ultima settimana il suo prezzo è comunque sempre calato, dimostrando di non avere correlazione alcuna con i fatti accaduti in Francia e riguardanti bitcoin. 

Ad oggi non è di fatto possibile fare previsioni sul fatto che l’atteggiamento degli investitori in Francia nei confronti delle criptovalute possa cambiare o meno nelle prossime settimane.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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