Alla prima grande crisi come quella che stiamo vivendo in queste settimane – anche per colpa del dilagare del Coronavirus – bitcoin è crollato insieme ai mercati tradizionali e con ribassi a doppia cifra anche peggiori di questi ultimi, motivo per cui si chiede se BTC sia ancora considerabile come un safe haven.
Per rispondere a questi ed altri dubbi, The Cryptonomist sta organizzando una serie di interviste audio ad esperti del settore per commentare i mercati.
Dopo aver parlato con Paolo Rebuffo, questa volta è il turno di Lars Schlichting, CEO di Poseidon Group e partner dello studio legale Kellerhals & Carrard.
Qui per ascoltare il podcast in lingua italiana:
Nell’audio si spiega che il crollo dei giorni scorsi ha coinvolto tutti i mercati, e neanche bitcoin è stato risparmiato, probabilmente perché tanta gente opera a leva e tanti prodotti finanziari hanno BTC come soggiacente, quindi un forte crollo sui mercati finanziari tradizionali ha un impatto anche su bitcoin e a catena anche sulle altre crypto.
Bitcoin ha quindi ancora ragione di esistere? Bitcoin può ancora aiutare a superare le crisi?
Stiamo vivendo l’emergenza Coronavirus e ci aspetta una grossa crisi per cui gli Stati stanno rilasciando aiuti finanziari da miliardi di dollari. Contrariamente a quanto successo in passato, questi soldi non verranno utilizzati per comprare azioni e quindi creare valore nel mercato, ma verranno dati alle aziende e ai lavoratori e quindi circoleranno nell’economia reale.
In questo scenario, secondo Schlichting, BTC tornerebbe ad avere significato per proteggere il proprio patrimonio contro la moneta debole, ovvero le valute fiat.
Sicuramente non è una cosa che succederà domani, ma questo è uno scenario che per il CEO di Poseidon Group non possiamo scartare a priori. Bitcoin non è morto, ma anzi questa crisi potrebbe portare a maggiore adozione della crypto anche come metodo di pagamento.