Nell’ultima settimana i volumi di scambio dei futures su bitcoin di Bakkt sono stati decisamente sostenuti.
Non si è verificato un singolo picco record giornaliero, visto che il massimo c’è stato il 7 aprile con 16,9 milioni di dollari, mentre ad esempio il 16 di marzo il volume fu di 18 milioni.
Tuttavia, il volume complessivo degli ultimi 5 giorni è stato superiore ai 70 milioni di dollari, con una media giornaliera superiore a 14.
Era da metà febbraio che non si registrava una striscia simile, anche se allora i volumi furono ancora più sostenuti. Nella settimana dal 10 al 16 di febbraio la media giornaliera fu addirittura superiore a 20 milioni.
Pertanto, dopo un calo significativo dei volumi di scambio dei futures di Bakkt iniziato proprio a fine febbraio, con un picco minimo di soli 3,9 milioni di dollari scambiati il 6 marzo, finalmente i volumi sembrano essere mediamente in ripresa, con la sola eccezione del 16 marzo.
In particolare, rispetto ai 5 giorni precedenti, quando la media giornaliera fu inferiore ai 6 milioni, si è trattato di un incremento del 138%, che sembra suggerire piuttosto esplicitamente un risveglio di questo mercato.
Da notare che questo incremento arriva proprio nella settimana in cui il prezzo di BTC è tornato sopra quota 7.000 $, ed in particolare ha avuto inizio il 2 aprile, ovvero quando il prezzo è balzato in poche ore da 6.200 a 6.600 dollari.
In realtà, i volumi di scambio dei futures su bitcoin di Bakkt hanno fatto registrare una vera e propria impennata nel 2020, con numeri di molto superiori a quelli di fine 2019.
Physical #BTC delivery on @Bakkt increased 44% in March, although being relatively flat in USD. Despite the recent market instability, Bakkt seems relatively unaffected. pic.twitter.com/sZ1XEWqVM9
— Arcane Research (@ArcaneResearch) March 25, 2020
Tuttavia, dopo il crollo del mercato crypto di metà marzo si era tornati in territorio bearish, paragonabile per certi versi a quello di dicembre 2019, quando in effetti i prezzi di BTC erano simili.
Ma il recente rialzo di inizio aprile indica che l’anomalia potrebbe essersi esaurita, e che l’interesse degli investitori per questi prodotti derivati potrebbe essere tornata in linea con quella che c’era prima del crollo.