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Ripple dona 5 milioni contro il Coronavirus

Il team di Ripple ha reso noto di aver donato 5 milioni di dollari per aiutare la comunità della Bay Arena colpita dai danni causati dal Coronavirus.

Il comunicato è molto chiaro e dimostra come l’attenzione per questa pandemia non è presa minimamente sottogamba, soprattutto adesso che si sta espandendo in tutto il mondo.

Per questo Ripple ha deciso di fare una donazione per aiutare le persone che non riescono a comprare mascherine ed altri aiuti medici, difficili da reperire, o con prezzi proibitivi, e che stanno permettendo gli affari del mercato nero.

Per fare questo, Ripple, grazie al suo ramo Ripple for Good, che sostiene diverse iniziative sociali, educative e sanitarie, ha donato 5 milioni di dollari, suddivisi in 5 fondi da 1 milione ciascuno per le aziende che operano nel settore del food.

  • Alameda County Community Food Bank: ogni dollaro donato fornisce due pasti a famiglie e individui vulnerabili nella Contea di Alameda.
  • Loaves & Fishes Family Kitchen: fin dall’inizio, Loaves & Fishes ha fornito oltre 6,5 milioni di pasti a persone e famiglie a basso reddito e svantaggiate.
  • Samaritan House: Samaritan House sta conducendo la lotta contro la povertà nella Contea di San Mateo fornendo servizi essenziali e supporto personalizzato.
  • San Francisco-Marin Food Bank: il Banco Alimentare serve 32.000 famiglie alla settimana a San Francisco e Marin e questo numero è già cresciuto di un terzo nelle ultime settimane.
  • Second Harvest of Silicon Valley: Second Harvest fornisce cibo a più di un quarto di milione di persone nelle contee di Santa Clara e San Mateo ogni mese.

Infatti, anche se stiamo parlando di una zona molto attiva in fatto di tecnologia, 1 persona su 5 ha solo 400 dollari come riserva, quindi si tratta di uno spaccato economico inimmaginabile e che senza un intervento esterno non potrebbe sopravvivere. 

La zona è così colpita che è stato necessario chiamare all’appello anche Google che ha donato 1 milione, mentre Sundar Pichai, CEO di Google, ha donato un altro milione e Apple 15 milioni di dollari, garantendo anche alte protezioni per i suoi dipendenti. 

A livello globale, da quando è partita l’emergenza, il settore della blockchain ha risposto per aiutare la popolazione e si è dimostrato molto resiliente all’accaduto, pensiamo al fondo di Binance o all’iniziativa del founder di Twitter Jack Dorsey che ha donato 1 miliardo di dollari ed addirittura all’hackathon per supportare i medici nell’affrontare questa situazione.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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