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Spotify: le app simili ma decentralizzate

Esistono app per ascoltare musica simili a Spotify, ma decentralizzate? 

Spotify, essendo una piattaforma centralizzata, opera come intermediario tra gli autori ed i musicisti da un lato e gli ascoltatori dall’altro. 

Questo significa che detiene un grande potere, soprattutto nei confronti degli artisti e che trattiene per sé una parte consistente degli introiti. 

Una piattaforma per lo streaming musicale decentralizzata invece non avrebbe bisogno di intermediari e metterebbe in collegamento diretto gli artisti con gli ascoltatori, eliminando i due problemi di cui sopra. 

In realtà tempo fa la stessa Spotify acquistò una startup che utilizza la blockchain, Mediachain, ma non si è trattato di un tentativo di decentralizzazione. 

Mediachain infatti è solamente un database peer-to-peer basato su blockchain per la condivisione di informazioni tra diverse applicazioni e organizzazioni, utilizzato in particolare in campo musicale per garantire che gli artisti vengano pagati in modo equo, grazie alla registrazione su smart contract delle clausole sui loro diritti d’autore. 

Va detto inoltre che Spotify è anche una dei soci dell’associazione Libra, quindi è una società decisamente attiva nel settore crypto. Tuttavia rimarrà sempre una piattaforma centralizzata. 

Una prima alternativa a Spotify è Emanate (ex Choon), una piattaforma di streaming musicale che utilizza la blockchain per pagare gli artisti in modo più equo e tempestivo. 

In effetti in questo modo alcuni artisti, come ad esempio Tala, Darude e Guy J, già ad oggi riescono ad incassare una quota maggiore delle entrate derivanti dallo streaming dei loro brani.

Choon è basata sulla blockchain decentralizzata di Ethereum, ed utilizza smart contract che assegnano agli artisti l’80% delle entrate totali. Inoltre i pagamenti avvengono quasi in tempo reale, ovvero quotidianamente, e consente campagne di crowdfunding. 

Altro caso simile è Musicoin, ovvero una piattaforma di streaming musicale basata su blockchain che consente il trasferimento trasparente e sicuro di musica in modalità peer-to-peer. È anche dotata di un proprio token, MUSIC, grazie a cui è in grado di destinare agli artisti il 100% delle entrate derivanti dallo streaming. 

C’è anche eMusic, una piattaforma di distribuzione musicale decentralizzata simile alle due precedenti, che consente agli artisti anche premiare i fan con contenuti esclusivi, incentivi promozionali e prezzi più convenienti rispetto ad altri servizi simili.

Audius invece si propone proprio esattamente come un’alternativa decentralizzata a Spotify, anche perchè è un progetto appoggiato da alcuni grandi nomi del settore musicale internazionale. 

In questo elenco bisogna però citare anche Dlive, che sebbene non sia una piattaforma di streaming musicale, ma video, è ad oggi uno dei progetti di maggior successo riguardanti lo streaming online su blockchain. 

Infatti, così come YouTube è diventata con il tempo anche una piattaforma di streaming musicale, non è assurdo pensare che anche Dlive nel corso del tempo possa sfruttare il suo successo per imporsi anche nel mercato della musica. 

D’altronde non c’è ancora una piattaforma di streaming musicale decentralizzato che si sia imposta come punto di riferimento in questo mercato, come invece lo è ad esempio Spotify tra le piattaforme centralizzate, quindi in futuro potrebbero esserci ancora molte novità in questo specifico ambito. 

Pertanto c’è ancora spazio per nuovi player, soprattutto se alle spalle hanno già un’attività solida ed un buon numero di utenti.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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