Spotify Stock vs Bitcoin: quale dei due investimenti ha prodotto i maggiori rendimenti nel corso del tempo?
In realtà le azioni di Spotify Technology S.A (SPOT) sono quotate alla borsa di New York solamente da aprile 2018, quindi hanno uno storico più limitato rispetto a Bitcoin, che è quotato ormai dal 2010.
Il loro prezzo di collocamento fu di circa 149 $, mentre ora, a più di due anni di distanza, è salito a 192 $.
Pertanto in due anni hanno reso, per ora, poco meno del 30%.
Tuttavia nel corso dei mesi il titolo ha fatto segnare significative oscillazioni. Ad esempio ad agosto 2018, dopo solo poco più di tre mesi di contrattazioni, toccò il suo picco massimo di sempre, a circa 194 $, per poi crollare a 102 $ a dicembre dello stesso anno.
In pratica nel 2018 fece un’escursione di -47% in poco più di quattro mesi.
Tuttavia già a gennaio del 2019 il prezzo era risalito a 130 $, mentre nei mesi successivi ha continuato ad oscillare più volte in una fascia compresa tra 110 $ e 160 $.
L’ultimo crollo si è verificato a metà marzo 2020, contemporaneamente al crollo dei mercati finanziari globali, quando è sceso a 109 $, ma da allora si è ripreso, portandosi prima a circa 140 $, a metà aprile, e poi schizzando a 192 $ il 21 maggio.
Prendendo i singoli anni, nel 2018 ha chiuso con un -25%, nel 2019 chiuse con un +31%, ed in questo 2020 per ora sta facendo registrare un +30%.
Il percorso del prezzo di bitcoin è stato leggermente diverso.
Ad aprile 2018, quando il titolo Spotify sbarcò in borsa, valeva circa 7.300 $, mentre ora si aggira attorno a 9.000 $. Quindi nello stesso periodo in cui SPOT ha fatto registrare un +30%, BTC ha fatto registrare un +24%.
Tuttavia nel corso dei mesi ha fatto registrare oscillazioni ben maggiori, con un picco un picco minimo toccato a 3.200 $ a dicembre 2018, ed un picco massimo a quasi 13.000 $ a giugno 2019. Pertanto l’escursione è stata superiore al 300%.
Prendendo i singoli anni, nel 2018 ha chiuso con un -50% da aprile fino a dicembre, nel 2019 chiuse con un +90%, ed in questo 2020 per ora sta facendo registrare un +28%.
In altre parole da aprile 2018 fino ad oggi, e nel corso del 2020, le performance del rendimento in percentuale dei due asset sono assolutamente paragonabili, mentre le oscillazioni intermedie sono state decisamente più pronunciate per Bitcoin.
Va detto tuttavia che il titolo di Spotify risulta essere un titolo con una notevole volatilità, rispetto a quella di altri titoli quotati o dell’indice NYSE Composite, che da aprile 2018 fino ad oggi ha fatto registrare oscillazioni molto più contenute del titolo Spotify, con eccezione per quanto riguarda il periodo del crollo dei mercati di metà marzo 2020.