Craig Wright è Satoshi Nakamoto e lo dimostrerà. Ne è convinto Calvin Ayre, imprenditore e sostenitore convinto di Bitcoin SV.
Lo ha detto in un tweet in cui commentava l’ultima svolta della causa infinita tra lo stesso Craig Wright e Ira Kleiman, fratello del defunto Dave Kleiman, ex socio di Wright.
CoinGeek legal analysis. Now this goes to court and Craig will win no matter what the outcome of the case as it will establish to more that he is Satoshi and free up his portion of the Satoshi Bitcoin. https://t.co/d6hh0AbYr1
— Calvin Ayre (@CalvinAyre) June 25, 2020
“Adesso si va in tribunale e Craig vincerà, non importa come si concluderà il caso, perché stabilirà che lui è Satoshi, liberando la sua porzione di Bitcoin di Satoshi”.
Questa certezza non stupisce. Del resto quando Craig Wright rivelò pubblicamente di essere l’inventore di Bitcoin, aggiunse anche che nella creazione della regina delle criptovalute sarebbe stato coinvolto anche l’imprenditore canadese.
Le accuse di essere faketoshi non hanno scalfito l’orgoglio di Ayre, certo che prima o poi Craig Wright possa dimostrare la sua verità.
Sicuramente fino ad adesso non gli è andata benissimo.
Craig Wright, l’identità di Satoshi e la causa contro Ira Kleiman
Infatti la chiave di volta del contenzioso che lo vede contrapposto alla famiglia di Dave Kleiman sta proprio nella fortuna contenuta nel cosiddetto Tulip Trust, una serie di indirizzi dove sarebbero depositati i Bitcoin minati alle origini della Blockchain.
Si tratta di una fortuna da svariati milioni di euro. Nel corso della causa Craig Wright sembrava aver fornito le chiavi private che danno l’accesso a questo tesoro, salvo poi smentire.
Quel che è certo è che da alcuni di quegli indirizzi sono recentemente partiti dei messaggi tutti uguali e significativi e che recitano:
Craig Steven Wright è un bugiardo e un truffatore. Non ha le chiavi per firmare questo messaggio.
Tanto basta per provare che non è lui a detenere le chiavi private di quegli indirizzi.
Ad ogni modo la causa contro Ira Kleiman va avanti. I giudici infatti hanno respinto la richiesta degli avversari di Kleiman di chiudere il caso. Adesso sarà una giuria a dover occuparsi di questa disputa stabilendo una volta per tutte se la famiglia di Kleiman ha diritto a una fortuna in Bitcoin.
E chissà che non sia un giudice a dire una volta per tutte che Craig Wright non è (o è) Satoshi Nakamoto.