Con uno scatto di orgoglio Bitcoin, anche limitando la salita, segna un rialzo andando a toccare i 9.500 dollari, livello che non registrava dal 24 di giugno.
La reazione al momento rimane in un contesto di lateralità, con la volatilità che continua ad attestarsi sotto l’1,5%, livelli più bassi da aprile 2019.
Un generale recupero che torna a far aumentare anche i volumi di scambio che nelle ultime 24 ore registrano oltre 75 miliardi di dollari, con Bitcoin che torna in rialzo, registrando il secondo picco più alto degli ultimi 7 giorni con circa 1,7 miliardi di volume scambiato in controvalore in dollari.

Ciò che caratterizza i movimenti è un possibile inizio di altseason, la stagione delle altcoin.
Proprio in queste ultime ore le altcoin registrano importanti rialzi, anche a doppia cifra.
Oggi si fa vedere Stellar (XLM), che vola del 20%, beneficiando dello spunto rialzista iniziato ieri da Ripple (XRP), che oggi resta indietro e guadagna solo 1,5%. Stellar invece mette il turbo e si porta ad un passo dai 10 centesimi di dollaro, livelli abbandonati un anno fa, a luglio 2019.
Oggi oltre il 75% delle crypto è in territorio positivo. Scorrendo la lista delle maggiori 20 capitalizzate si trovano solo due segni rossi, Cardano (ADA) -6% che registra le prese di beneficio dopo il volo degli ultimi giorni. Cardano ha raggiunto i 14 centesimi di dollaro, livelli più alti da agosto 2018.
Su base settimanale, infatti,Cardano e Stellar sono le migliori, mettendo a segno un rialzo di oltre il 30%.
L’altro segno negativo tra le prime 20 è Tezos (XTZ) che scende dell’1,5%.
Migliore di giornata è Holo (HOT) che sale di oltre il 35%.
Nel settore DeFi continua a volare il TVL (Total Value Locked) che sale oltre i 2,150 miliardi, una corsa che sembra non conoscere nessuna sosta.
Compound mantiene oltre il 31% della quota di mercato, ma Maker è ad un passo, dal 30%. Le prime due insieme detengono oltre il 60% dei token collateralizzati concessi a garanzia.
Continuano ad essere i token legati alla DeFi a mettere a segno rialzi a doppia cifra, come per Synthetix (SNX) e Flexacoin che salgono di oltre il 10%.
Dalla parte opposta i ribassi sono contenuti. Oltre a Cardano c’è Theta (THETA) che perde circa il 4%.
Il market cap sale oltre i 275 miliardi di dollari, i livelli più alti degli ultimi 5 mesi, livelli di inizio giugno. Merito gran parte delle altcoin che infatti salgono oltre i 100 miliardi di capitalizzazione totale e rivedono i livelli di fine febbraio 2019.
Bitcoin come dominance continua ad arretrare e perdere quote di mercato, nonostante il rialzo di oggi. Ne beneficia Ethereum che si riporta al 10%, già testato a fine giugno. I buoni rialzi di XRP riportano la dominance al 3,3%, che non registrava da inizio giugno.

Bitcoin (BTC) in rialzo
Bitcoin guadagna i 9.500 dollari, mettendo a segno un rialzo dai minimi di domenica di oltre il 7%.
Questo non cambia il quadro di medio lungo periodo se non per le coperture delle opzioni che salgono e si riposizionano, facendo aumentare il volume totale per quanto riguarda le put a protezione degli 8.950-8.650 dollari.
Diminuiscono invece le protezioni delle call, che scendono drasticamente oltre i 10.000 dollari preferendo proteggere la resistenza dei 9.600 dollari. È questa la resistenza da abbattere in caso di rialzo che porterebbe un nuovo riposizionamento e con molta probabilità anche a riformulare una nuova strategia di protezione al rialzo.
Infatti, questo movimento al rialzo delle ultime 48 ore costringe a rifare i conteggi per proteggersi da un prossimo forte movimento direzionale dovuto appunto alla bassa volatilità.

Ethereum (ETH)
Ethereum sale e va ad aggredire i massimi di inizio di giugno, nonché massimi degli ultimi 4 mesi, area 248-250 dollari.
Ethereum che si avvicina ai 250 dollari, dove da tempo sono posizionate le protezioni delle opzioni call al rialzo, anche se in questi ultimi due giorni sono decisamente diminuiti per spostarsi a livelli più alti e a proteggere eventuali ribassi, dove rimane sempre cruciale il livello dei 215 dollari, anche se ora lontano.
ETH sta dando prova di forza e la rottura dei 250 proietterebbe a testare area 260-265 dollari, livelli registrati l’ultima volta a fine febbraio. Al ribasso rimangono validi i 215 dollari. Solo una rottura di questo aspetto tecnico anche per il posizionamento delle opzioni inizierebbe a preoccupare e a rovinare il consolidato trend rialzista presente su Ethereum dalla metà di marzo.