La pesante seduta che ieri ha visto chiudere con importanti ribassi gli indici statunitensi sembra riflettersi sul settore delle criptovalute in rosso.
Il Dow Jones statunitense ha segnato una perdita dell’1,39%, un po’ levigata rispetto alle perdite dell’SP 500 a -0,56%. Unico in positivo è il Nasdaq che guadagna lo 0,5%.
Bitcoin e le criptovalute sembrano dunque avere una correlazione con gli indici azionari americani.
Oggi si osserva una netta prevalenza di segni rossi, l’85% delle prime 100 capitalizzate. L’unico segno positivo tra le prime 20 capitalizzate è il token Leo che guadagna lo 0,5%. Si registrano invece discese a doppia cifra, come per Stellar (XLM) e Cardano (ADA) che arretrano di oltre l’8%. Entrambe non vanno a rovinare i guadagni messi a segno negli ultimi 7 giorni.
Stellar e Cardano tra le prime 20 insieme VeChain, sono quelle che registrano i maggiori rialzi settimanali nonostante il passo indietro di oggi. Stellar e Cardano da venerdì scorso guadagnano il 25%, mentre VET vola oltre il 70%.
Tuttavia VeChain oggi mette la retromarcia e scende di oltre il 12%. VeChain con i recenti rialzi ha raggiunto 0,022 dollari, livelli abbandonati a luglio 2018, dunque i più alti degli ultimi due anni. Con le prese di beneficio attuali VET lima i guadagni e dai top dell’8 luglio registra un -20%. Ciò nonostante continua a mantenere un’ottima performance settimanale.
Tra le migliori di giornata c’è Elrond (ERD) che torna a salire con un +33%. Torna a farsi vedere BitTorrent (BTT), controverso token legato a Tron, con una salita che supera il 20%. Dalla parte opposta il peggiore ribasso di giornata è quello di FlexaCoin (FXC) che scivola di oltre il 17%.
Nella galassia DeFi, 0x (0X), Bancor (BNT), Ren (REN), Zilliqa (ZIL) e Loopring (LRC) scendono tutte di oltre il 6%.
Una discesa dell’intero settore DeFi che però non a ad intaccare i successi delle ultime due settimane. Proprio ieri sono stati registrati nuovi record assoluti di depositi di token collateralizzati, pari a 2,7 miliardi di dollari. Paragonando l’intero TVL con i livelli di metà aprile, quando area a poco più di 700 milioni di dollari, si vede un aumento di tre volte in poco meno di tre mesi.
Compound continua a fare da padrone, anche se Maker torna ad attirare la fiducia degli utilizzatori con oltre 615 milioni di dollari, mentre Compound scende a 663, con la dominance che arretra al 30%.
La capitalizzazione totale torna sotto i 270 miliardi di dollari, con la dominance del Bitcoin che arretra sotto il 63%. Arretra anche Ethereum che torna sotto il 10% dopo aver provato a salire sopra questa soglia negli ultimi due giorni. Si stabilizza il recupero di XRP, che si attesta al 3,3%.
Bitcoin (BTC)
Bitcoin dimezza i guadagni messi a segno negli ultimi due giorni. Dai minimi di domenica aveva guadagnato oltre il 7%, ma con la debolezza degli ultimi due giorni tale guadagno si dimezza al 2,5%.
I minimi di domenica sono un livello cruciale che corrisponde al 25% del ritracciamento di Fibonacci che prende a riferimento i minimi di metà marzo e i massimi di giugno. Sembrano inoltre coincidere con l’inizio di un nuovo ciclo che potrebbe anche essere un sottociclo.
L’andamento rimane incerto con il prezzo ristretto in un range compreso tra 8.900 e 9.500 dollari. È un’oscillazione che non chiarisce la possibilità dell’inizio di un nuovo ciclo mensile.
Le posizioni dei professionisti su derivati ed opzioni sul Bitcoin vedono consolidare la prima copertura importante al ribasso in area 8.900 dollari. Il primo livello utilizzato per coperture al rialzo, da superare tecnicamente, sono i 9.350 dollari.
A differenza della scorsa settimana, per le opzioni questo venerdì’ si avvia a concludersi con una prevalenza di put, quindi di coperture di eventuali movimenti al ribasso.
L’indice Fear & Greed oscilla intorno ai 40 punti, la media che si registra da fine aprile, che è in linea con quanto accade sui prezzi, di cui riflette l’andamento speculare.
L’incertezza continua a tenere bassa la volatilità sotto 1,5% giornaliero su base mensile, uno dei livelli più bassi dell’anno. Il sentiment degli operatori resta congelato, senza particolari mosse verso l’alto e il basso.
Ethereum (ETH)
Su Ethereum, dopo aver tentato il recupero dei 250 dollari, tornano nuovamente a prevalere le prese di beneficio facendo arretrare i prezzi in area 235 dollari.
Per Ethereum la nuova mancata salita sopra i 250 dollari evidenzia come questo livello sia un’ostica resistenza da abbattere in caso di rialzo. Ostica resistenza che viene confermata anche dal picco di coperture di call che si attestano appunto in area 250 dollari.
Per le posizioni in opzioni continuano a prevalere le coperture per eventuali ribassi in area 215 dollari. Ma il rialzo di ieri ha fatto spalmare le coperture preferendo alzarle in area 225-230 dollari. Sono questi i livelli da monitorare nei prossimi giorni e nel fine settimana.