Alcune banche della Corea del Sud stanno chiudendo un accordo con Chainlink come fonte dei prezzi da mostrare ai propri utenti.
L’indiscrezione è stata pubblicata sul profilo Twitter di TheNews.Asia, un sito specializzato in informazione riguardo fintech, blockchain, e criptovalute in Asia.
Chainlink and Korean banks IBK Bank, Shinhan Bank, KEB Bank, NH Bank, and CenterPrime are looking to share price data to users.@chainlink #chainlink $LINK pic.twitter.com/rsJKAjt43r
— TheNews.Asia (더뉴스아시아) (@TheNewsDotAsia) July 24, 2020
Il tweet dice:
“Chainlink e le banche coreane IBK Bank, Shinhan Bank, KEB Bank, NH Bank e CenterPrime stanno cercando di condividere i dati sui prezzi con gli utenti”.
Il tweet contiene un tag al profilo ufficiale di Chainlink, che non ha ancora nè confermato, nè smentito la notizia.
Inoltre il capo redattore di TheNews.Asia, Brian Newar, ha aggiunto che l’annuncio ufficiale sarà pubblicato entro le prossime 24 ore.
Lo sbarco degli oracoli decentralizzati di Chainlink nel settore bancario tradizionale sarebbe la consacrazione finale della bontà dell’idea di affidare la raccolta e la pubblicazione di dati importanti a strumenti non controllati da nessuno.
Il fatto è che gli smart contract su cui sono basati sono trustless, sicuri ed affidabili, e Chainlink garantisce una sufficiente decentralizzazione della gestione dei dati utilizzando diversi operatori di nodi, incentivati a fornire dati adeguati, e diverse fonti, per garantire la massima affidabilità.
L’obiettivo è quello di ottenere dati sicuri e garantiti contro la manomissione.
Inoltre gli oracoli di Chainlink possono essere integrate in qualsiasi piattaforma, grazie ad adattatori esterni che possano recuperarne i dati.
Questo fa sì che anche il settore bancario stia iniziando a comprendere quanto potrebbero essere utili dati acquisiti in questo modo, pertanto non deve stupire più di tanto che alcune banche coreane abbiano deciso di utilizzare questi oracoli.
Infatti la Corea del Sud è in assoluto uno dei paesi più avanti nell’adozione di tecnologie basate su blockchain, tanto che gli stessi coreani investono molto in criptovalute.
Qualche mese fa, in piena emergenza coronavirus, il Parlamento del paese asiatico votò all’unanimità a favore di una nuova regolamentazione delle criptovalute, e questo probabilmente ha definitivamente sdoganato queste tecnologie nel mainstream in Corea del Sud.
D’altro canto Weiss Crypto Ratings già l’anno scorso aveva avvertito che l’adozione degli oracoli di Chainlink era destinata ad aumentare, e così è stato. Anzi, il prezzo del token LINK è schizzato in alto nel corso del 2020, trascinando con sè anche il volume delle transazioni sulla blockchain di Ethereum.