HomeCriptovaluteBitcoinMossi i Bitcoin rubati a Bitfinex

Mossi i Bitcoin rubati a Bitfinex

Nella giornata di ieri sono stati movimentati parecchi Bitcoin (BTC) di quelli che erano stati rubati all’exchange Bitfinex nell’attacco di quasi 4 anni fa.

L’attacco mise a segno un furto da ben 120mila Bitcoin (BTC).

Come ha riportato Whale Alert sono ben 4 le transazioni effettuate.

Nel dettaglio le transazioni sono le seguenti:

  • 174,44 BTC e 86,26 BTC provenienti da questo indirizzo;
  • 183,55 BTC e 87,67 BTC provenienti da un altro indirizzo.

Parliamo di un totale di oltre 530 BTC, che al prezzo attuale equivalgono ad oltre 5 milioni di dollari, cifra davvero notevole se pensiamo che nel lontano 2016 il prezzo dell’asset si aggirava intorno ai 600 dollari.

Ciò dimostra come i criminali abbiano e continuino ad holdare questi fondi dopo tutti questi anni.

Questa non è la prima volta che questi fondi rubati a Bitfinex vengono spostati: lo scorso maggio vennero spostati 30 BTC proprio quando il prezzo di Bitcoin stava salendo, cosa che sta avvenendo anche in questi giorni.

Non solo Bitfinex: come recuperare Bitcoin rubati

Purtroppo sono ancora molti i BTC nelle mani dei criminali, anche se molti sforzi sono stati fatti per ritrovarli, anche con l’aiuto del governo americano. 

Gli strumenti preposti a recuperare fondi rubati dagli exchange o comunque a tracciarli sono davvero tanti, come abbiamo visto nel workshop dedicato a combattere il terrorismo, e anche l’intelligenza artificiale può essere messa in campo per monitorare i pattern e i movimenti delle crypto al fine di poter aiutare gli investigatori a trovare i responsabili delle attività illecite.

Non dimentichiamo che una delle proprietà delle blockchain pubbliche è la possibilità di tracciare qualsiasi transazione effettuata da e verso un determinato indirizzo. Avendo queste informazioni gli exchange possono bloccare l’accesso alle loro piattaforme per fare in modo che i criminali, per esempio, non possano liquidare le crypto rubate a farla franca.

Purtroppo però spesso il blacklisting dell’indirizzo non è sufficiente in quanto i criminali utilizzano canali diversi per liquidare le crypto oppure utilizzano dei sistemi di mixing per poter offuscare la provenienza dei fondi.

Comunque, adesso sarà compito delle varie piattaforme registrare i nuovi indirizzi e metterli in blacklist.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick