Nella giornata di ieri sono stati movimentati parecchi Bitcoin (BTC) di quelli che erano stati rubati all’exchange Bitfinex nell’attacco di quasi 4 anni fa.
L’attacco mise a segno un furto da ben 120mila Bitcoin (BTC).
Come ha riportato Whale Alert sono ben 4 le transazioni effettuate.
⚠ 183.55 #BTC (1,909,875 USD) of stolen funds transferred from Bitfinex Hack 2016 to unknown wallet
— Whale Alert (@whale_alert) July 27, 2020
Nel dettaglio le transazioni sono le seguenti:
- 174,44 BTC e 86,26 BTC provenienti da questo indirizzo;
- 183,55 BTC e 87,67 BTC provenienti da un altro indirizzo.
Parliamo di un totale di oltre 530 BTC, che al prezzo attuale equivalgono ad oltre 5 milioni di dollari, cifra davvero notevole se pensiamo che nel lontano 2016 il prezzo dell’asset si aggirava intorno ai 600 dollari.
Ciò dimostra come i criminali abbiano e continuino ad holdare questi fondi dopo tutti questi anni.
Questa non è la prima volta che questi fondi rubati a Bitfinex vengono spostati: lo scorso maggio vennero spostati 30 BTC proprio quando il prezzo di Bitcoin stava salendo, cosa che sta avvenendo anche in questi giorni.
Non solo Bitfinex: come recuperare Bitcoin rubati
Purtroppo sono ancora molti i BTC nelle mani dei criminali, anche se molti sforzi sono stati fatti per ritrovarli, anche con l’aiuto del governo americano.
Gli strumenti preposti a recuperare fondi rubati dagli exchange o comunque a tracciarli sono davvero tanti, come abbiamo visto nel workshop dedicato a combattere il terrorismo, e anche l’intelligenza artificiale può essere messa in campo per monitorare i pattern e i movimenti delle crypto al fine di poter aiutare gli investigatori a trovare i responsabili delle attività illecite.
Non dimentichiamo che una delle proprietà delle blockchain pubbliche è la possibilità di tracciare qualsiasi transazione effettuata da e verso un determinato indirizzo. Avendo queste informazioni gli exchange possono bloccare l’accesso alle loro piattaforme per fare in modo che i criminali, per esempio, non possano liquidare le crypto rubate a farla franca.
Purtroppo però spesso il blacklisting dell’indirizzo non è sufficiente in quanto i criminali utilizzano canali diversi per liquidare le crypto oppure utilizzano dei sistemi di mixing per poter offuscare la provenienza dei fondi.
Comunque, adesso sarà compito delle varie piattaforme registrare i nuovi indirizzi e metterli in blacklist.