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Le criptovalute sono security in Nigeria

Con un documento rilasciato ieri dalla SEC dello Stato della Nigeria, il paese più popoloso dell’Africa, si dettano delle nuove regole in materia di criptovalute, affermando come esse siano tutte delle security e dovranno quindi essere regolamentate di conseguenza.

Sarà compito dell’emittente dimostrare che una crypto non sia una security, compilando un apposito modulo che sarà controllato dalla SEC. 

Stesso discorso vale per le DATO (Digital Assets Token Offering) e le ICO (Initial Coin Offerings) che andranno ad operare in Nigeria o che comunque sono rivolte ai nigeriani. Queste dovranno essere registrate e sottostare alle regole della SEC nigeriana, presentando i documenti entro 3 mesi. 

Con questo documento si definiscono le leggi per regolamentare le crypto ed i soggetti che operano con le stesse, dato che anche le piattaforme exchange che offrono crypto e quindi security, dovranno ottenere una licenza da parte della SEC per operare. 

In sostanza non parliamo solo di token creati per diversi scopi come quelli per le ICO, ma anche di tutte le crypto legate ad una blockchain, come possono essere Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) e Litecoin (LTC). 

La Nigeria frenerà il settore delle criptovalute?

Sicuramente questo è un passo avanti nella regolamentazione delle crypto, ma purtroppo il paese ha scelto una via per rendere il settore complicato e di fatto questo porterà molte aziende a chiudere o a spostarsi. 

La scelta della Nigeria sembra quindi essere stata dettata dalla volontà di limitare l’uso delle crypto anche per stroncare il proliferare di truffe. Il problema è che così facendo si limita lo sviluppo del settore e non solo i progetti non legittimi poiché, solitamente, per ottenere una licenza ci vuole tempo e denaro.

Molto si è discusso in questi anni sulla regolamentazione crypto. Tanti esponenti del settore hanno dichiarato che la mancanza di una regolamentazione portava poca chiarezza e quindi immobilità, soprattutto per quanto concerne gli istituzionali. Ma, d’altra parte è anche vero che una regolamentazione come questa della Nigeria mette un freno all’ecosistema crypto.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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