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L’enorme potere di Jerome Powell (Fed) su bitcoin

Jerome Powell è l’attuale governatore della Federal Reserve (Fed), la banca centrale statunitense.

Da lui passano, inevitabilmente, tutte le scelte che riguardano la politica monetaria del dollaro americano. Tuttavia, queste politiche non hanno effetto solo sul valore del dollaro e sull’economia degli USA, ma hanno impatti diretti ed indiretti anche su molti altri asset. 

In particolare Powell è in grado di incidere sull’inflazione del dollaro americano, ovvero sulla perdita del potere di acquisto della valuta gestita dalla banca centrale di cui è a capo. 

Ad esempio, negli ultimi dieci anni l’aumento medio annuale dei prezzi negli USA è quasi sempre stato superiore all’1%, tranne che nel 2015 e, per un breve tratto, nel 2020. 

Invece negli ultimi 25 anni ha oscillato spesso attorno al 2%, con una clamorosa e temporanea inversione di segno a causa della crisi finanziaria del 2008. 

Sebbene non sia solamente la politica monetaria della Fed ad incidere sull’inflazione, questa gioca tuttavia sicuramente un ruolo rilevante. 

Ad esempio, confrontando la curva dell’inflazione degli ultimi quindici anni con quella relativa all’espansione del bilancio della Fed, si nota piuttosto chiaramente che i due periodi brevi di massima espansione del bilancio, cioè fine 2008 e marzo del 2020, sono stati entrambi seguiti da un incremento dell’inflazione. 

Il fatto è che questi improvvisi e significativi aumenti del bilancio della Fed sono dovuti alla creazione dal nulla di una gran quantità di dollari che, una volta immessi sul mercato, sono stati in grado di riportare l’inflazione in tempi relativamente brevi a livelli più normali, dopo due clamorosi, inaspettati e pericolosi crolli.

È pertanto evidente come la politica monetaria della Fed, attualmente diretta da Jerome Powell, sia in grado di incidere sull’inflazione del dollaro.

Jerome Powell e gli effetti delle politiche della Fed su Bitcoin

Questa dinamica è decisamente rilevante anche per bitcoin, perché da un lato il dollaro americano è la valuta di riferimento del mondo intero, tanto che persino il prezzo di BTC a livello globale si misura in dollari americani, mentre dall’altro bitcoin nasce proprio come tentativo di mettere i propri risparmi al riparo dall’inflazione

Pertanto più Powell spinge affinchè l’inflazione del dollaro salga, o rimanga relativamente elevata, più dovrebbe giovarne, in conseguenza, anche il prezzo di bitcoin. 

Anzi, dopo la politica monetaria fissa di Bitcoin, forse la politica monetaria della Fed è in assoluto il secondo singolo fattore con maggior impatto sul prezzo di BTC. 

Alla luce di ciò, e visto che la politica monetaria di Bitcoin è di fatto immutabile, Jerome Powell ad oggi probabilmente è la singola persona con il maggior potere di influenzare il prezzo di BTC. 

All’interno di un quadro simile assumono una certa rilevanza le parole pronunciate a marzo da Anthony Pompliano, che disse

“Stanno letteralmente tagliando i tassi di interesse e stampando soldi esattamente durante l’halving di bitcoin. Incredibile”. 

In altre parole, nello stesso anno in cui viene applicato in automatico il dimezzamento della creazione di nuovi BTC, la Federal Reserve di Jerome Powell ha avviato un nuovo piano di espansione con la creazione e l’immissione sui mercati di un’enorme quantità di dollari. 

Questa decisione potrebbe avere conseguenze sul prezzo di bitcoin superiore a qualsiasi altra azione o fenomeno accaduto nel corso del 2020.  Insomma, Powell e la Fed potrebbero avere avuto il potere da soli di generare una nuova bullrun del prezzo di BTC.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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