Ieri sono state comunicate alcune novità su IOTA 2.0 ed alcuni nuovi prodotti basati su IOTA Ledger.
In particolare è stato ribadito l’obiettivo di lanciare il Coordicide sulla mainnet nel 2021, come previsto, tanto che qualora ciò non avvenisse andrebbe considerato come un mancato rispetto della roadmap.
Infatti uno dei problemi di IOTA è la centralizzazione del cosiddetto Coordinatore, ovvero un singolo nodo speciale gestito dalla Fondazione IOTA che può essere disattivato arbitrariamente dalla stessa fondazione stoppando il funzionamento della rete.
Il Coordinatore è un elemento temporaneo che sarà eliminato attraverso il cosiddetto Coordicide, dopo il quale la rete IOTA diverrà realmente decentralizzata.
Pur non essendoci ancora una data precisa, il Coordicide è previsto per il 2021.
Nel primo trimestre del 2021 dovrebbe anche essere lanciata la testnet incentivata ufficiale per assicurarsi che il Coordicide avvenga senza problemi.
Sono state rivelate anche molte altre novità, il cui sviluppo tuttavia è ancora in fieri, ovvero senza una data precisa di rilascio.
Alcune di queste dovrebbero uscire durante i primi sei mesi dell’anno prossimo, ma non si sa di preciso quali e quando.
Addirittura per la diffusione dei casi d’uso concreto del token, si ipotizza di dover attendere ancora il 2022 o il 2023, e questo evidenzia come il progetto abbia tempistiche di sviluppo affatto ridotte.
Iota 2.0 per far risalire il prezzo di MIOTA
Non è pertanto un caso che, dopo i picchi di agosto, il prezzo di MIOTA sia calato sensibilmente.
Il massimo storico di dicembre 2017, 5,25$, sembra ancora lontanissimo, seppur il prezzo nel corso del 2020 sia cresciuto in modo significativo.
L’anno infatti iniziò a 0,16$, con un primo aumento che portò il valore a 0,33$ a febbraio.
Il crollo dei mercati finanziari di metà marzo lo fece crollare a 0,10$, ma da lì in poi si è risollevato.
Ad inizio giugno tornò sopra quota 0,20$, per poi impennarsi a partire da fine luglio. Il picco massimo del 2020 è stato toccato il 17 agosto a quota 0,42$, che è comunque ancora meno di un decimo rispetto ai massimi storici del 2017.
A partire dalla fine di agosto il prezzo è tornato a scendere fino agli 0,23$ del 24 settembre, ma in seguito è risalito un po’ fino agli 0,28$ attuali.
Il prezzo attuale risulta comunque ancora inferiore rispetto a quello dell’inizio dell’anno scorso, quando veleggiava attorno agli 0,35$.