HomeDeFiI prezzi dei token DeFi scendono, mentre Bitcoin sale

I prezzi dei token DeFi scendono, mentre Bitcoin sale

Nelle ultime settimane i prezzi dei token DeFi sono scesi sensibilmente, mentre invece quello di Bitcoin è salito. 

È possibile tuttavia che il calo dei prezzi dei token DeFi di questi giorni siano una conseguenza di un eccesso di rialzo verificatosi tra agosto e settembre. 

Ad esempio analizzando le curve dei primi dieci token DeFi, ad esclusione di WBTC, RenBTC, e DAI, si nota chiaramente un picco attorno alla metà di agosto, preceduto da una crescita veloce e significativa iniziata a luglio, e seguito da un calo parimenti significativo, ma più lento, conclusosi a fine settembre. 

Chainlink, ovvero uno dei token che ha guidato l’escalation della DeFi ad agosto, fino a luglio valeva meno di 5$, mentre a metà agosto era schizzato a quasi 20$, per poi ridiscendere sotto gli 8$ a fine settembre. Ora è tornato a circa 10$, ovvero la metà rispetto al picco di agosto, ma il doppio rispetto al valore di inizio luglio. 

Maker invece non ha seguito questo trend, continuando ad oscillare attorno a quota 500$. 

Uniswap ha esordito sui mercati ad inizio settembre, a circa 3,3$, per poi schizzare rapidamente a 6,3$ il 19 settembre e scendere a 2,6$ ad inizio ottobre. Ora addirittura vale solo poco più di 2$. 

UMA valeva solo 2$ a fine luglio, ma schizzò a quasi 27$ad inizio settembre, per poi ridiscendere sotto i 6$ ad inizio ottobre. 

Compound fa eccezione, perché il picco lo ebbe a fine giugno, 295$, e sebbene il primo settembre fosse tornato a 259$, in realtà il suo è stato un trend decrescente, fino agli attuali 84$. 

YFI esordì a fine luglio a circa 800$, per poi schizzare addirittura a quasi 42.000$ a metà settembre, e tornare sotto i 10.000$ a fine ottobre. 

Un percorso simile lo ha fatto Synthetix, partito da circa 1$, salito a quasi 8$ e poi risceso a 2,5$. 

Per Bitcoin un percorso diverso rispetto ai prezzi dei token DeFi

Il percorso del prezzo di Bitcoin invece è stato differente. Anche BTC è cresciuto ad agosto, e sceso nel corso del mese di settembre, ma ad ottobre si è ripreso con un +30% in 20 giorni che lo ha portato a far segnare i nuovi massimi del 2020. 

Anzi, da inizio anno il prezzo di BTC ha nettamente sovraperformato gli asset e gli indici tradizionali, con un +90,4% che ad oggi risulta inarrivabile per qualsiasi altra asset class. Ci sono stati singoli titoli che hanno performato in modo simile, ma nessun comparto. 

Ad esempio l’argento ha fatto segnare un ottimo +36,8%, e l’oro un invidiabile +25,8%, con il Nasdaq che ha stupito con un +32,8% mentre invece l’S&P 500 ha deluso con +4,9%, ma nulla in confronto a bitcoin. 

Inoltre il suo tasso di correlazione ad 1 anno è decisamente basso rispetto a qualsiasi altra asset class. 

In altre parole, se in alcuni periodi il trend del prezzo di BTC ha seguito quello di altre asset class, sul lungo periodo invece continua a seguire un percorso tutto suo, scollegato anche, ad esempio, da quello dei token DeFi.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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