Il celebre conduttore di Mad Money, programma televisivo della CNBC, Jim Cramer ha dichiarato di aver acquistato bitcoin.
Lo ha fatto durante un’intervista rilasciata a TheStreet, andata in onda in diretta l’11 dicembre.
Cramer ha affermato di aver acquistato bitcoin a 17.000$, che ritiene un buon prezzo di acquisto.
Il giorno stesso aveva annunciato in precedenza su Twitter che intendeva acquistare bitcoin, probabilmente per sfruttare proprio la discesa del prezzo avvenuta tra l’8 e l’11 dicembre, e l’acquisto a 17.000$ per ora si è rivelato buono, visto che a partire dal giorno successivo il prezzo è risalito sopra i 18.000$.
Nonostante Cramer in passato sia stato molto scettico riguardo bitcoin, negli ultimi mesi aveva cambiato parere, anche grazie ai suggerimenti di Anthony Pompliano.
Durante l’intervista ha anche affermato che continuerà a comprare, in particolare quando il prezzo scende, come fa di solito.
Perché Jim Cramer ha comprato Bitcoin
La ragione che lo ha spinto a comprare bitcoin è la diversificazione, visto che Cramer possiede già oro, ma ha comunque rivelato che la posizione che ha aperto su BTC non è “grande”.
In altre parole ha deciso di aggiungere al proprio portafoglio diversificato una piccola esposizione in BTC, oltre a quella presumibilmente più grande nell’oro.
Cramer ha anche dichiarato che ritiene possibile che il prezzo di bitcoin possa ancora scendere, e che lo ha comprato perchè è sceso in modo apprezzabile dai massimi. A questo punto, visto che sembra intenzionato ad investire l’1% del suo patrimonio in BTC, è lecito immaginare che potrebbe acquistarne ancora, qualora il prezzo sendesseo di nuovo.
Il 2020 ha segnato una sorta di “conversione” da parte di molti operatori della finanza tradizionale, per quanto concerne il loro giudizio su Bitcoin.
Fino all’anno scorso erano moltissimi i protagonisti del mondo finanziario molto scettici sul futuro del valore della più importante criptovaluta del mondo, ma forse grazie alla reazione che il prezzo di bitcoin ha avuto al crollo dei mercati finanziari globali di marzo si sono ricreduti. Il resto lo ha fatto il ritorno ai valori massimi di sempre, che ha definitivamente dimostrato come quella del 2017 non fu una bolla scoppiata per mancanza di adeguati fondamentali.