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Charlie Lee di Litecoin contro gli NFT

Il fondatore della blockchain di Litecoin, Charlie Lee, ha pubblicato su Twitter una serie di post spiegando che il mercato dei Non Fungible Token (NFT)  potrebbe essere destinato a crollare.

Nel primo tweet di Lee si legge:

 “Il problema degli NFT é che sono infiniti. Non ci sono costi per creare un numero illimitato di token”.

In realtà, questo non é tecnicamente vero poiché creare più NFT, anche uguali, ha un costo. Per esempio, su Opensea, se si vogliono mettere in vendita 100 NFT uguali bisognerà pagare le fee di Ethereum 100 volte e quindi di fatto ha un costo più elevato rispetto a crearne uno solo, specie se consideriamo che di recente il gas di ETH è a 125.

La teoria di Charlie Lee (Litecoin) sugli NFT

Lee continua poi a spiegare la sua teoria:

“A differenza degli NFT, l’arte del mondo reale non è a costo zero. Ci vuole impegno e tempo per creare un pezzo. Questa è effettivamente una Proof of Work. Un artista famoso come Picasso può creare solo migliaia di opere d’arte nella sua vita. Questa limitazione crea scarsità, che aiuta a mantenere alto il valore.”

In realtà, sebbene non ci siano costi di tele e colori o di tempo, creare una copia di un NFT abbiamo visto che sia costoso e possa arrivare anche a centinaia di dollari.

Ma il creatore di Litecoin continua dicendo che a causa del costo quasi zero ci saranno sempre più NFT di valore nullo.

“Gli NFT, d’altra parte, creano una scarsità artificiale. A causa del costo quasi zero per creare un altro NFT, il mercato alla fine sarà invaso da NFT di artisti che cercano di incassare questa mania. L’offerta supererà la domanda e alla fine i prezzi crolleranno.”

Anche questa tesi è piuttosto facilmente confutabile seguendo il suo stesso esempio: il mercato dell’arte è pieno di artisti che creano opere di zero valore, questo non vuol dire certo che un Picasso valga meno perché esistono altre opere di altri artisti che non hanno alcun valore.

Lo stesso vale per gli NFT: dando per certo che creare nuovi NFT abbia sì un costo (le fee di Ethereum, visto che il mercato dei non fungible token è ancora per gran parte su questa blockchain – oltre al fatto che creare NFT diversi ha un costo anche in termini di tempo e di realizzazione), a parità di tecnologia, ci possono essere opere rare o meno rare; più artisticamente di valore o meno; create da artisti famosi o meno famosi.

Avere tanti NFT sul mercato non vuol dire quindi che tutti abbiano un alto valore o tutti un basso valore, così come non è per le opere d’arte fisiche.

Anzi, tecnicamente si potrebbe dire il contrario. Poiché le fee di Ethereum sono arrivate alle stelle, visti anche i recenti ATH del prezzo di ETH, sempre meno autori amatoriali potranno permettersi di creare opere quindi si potrebbe delineare un mercato elitario, fatto solo di artisti famosi.

Ad ogni modo, Lee finisce la sua serie di tweet dicendo che vorrebbe provare il contrario e che per questo ha messo in vendita un suo NFT su Opensea:

 

Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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