Un tweet di Melis smonta il mito dell’eccessivo consumo di energia di Bitcoin.
Infatti, sebbene sicuramente il mining di bitcoin consumi molta energia elettrica, per domandarsi se questo sia o meno eccessivo conviene confrontarlo con qualcosa di simile.
Another day, another myth on #Bitcoin that crumbles down pic.twitter.com/ZHjf01clTE
— Melis (@MelisWallet) March 10, 2021
Il tweet include un grafico, elaborato da ARK Investment Management, che confronta l’attuale consumo energetico del mining di bitcoin con quello dell’estrazione dell’oro, o del sistema bancario tradizionale.
Il grafico in realtà fa riferimento ad un post del 2018 dell’Head of Business Development di Kraken, Dan Held, ma quei dati non differiscono molto da quelli attuali, e fa parte di uno studio più ampio pubblicato ieri da ARK Invest.
Stando a questi dati, in un anno il mining di Bitcoin consuma meno della metà dell’energia consumata ad esempio dall’estrazione dell’oro.
Tra l’altro non si tratta esclusivamente di consumi di energia elettrica, ma per quanto riguarda l’oro una parte non indifferente dell’energia consumata proviene da carburanti utilizzati all’interno di classici motori termici.
Il confronto più clamoroso però è quello con il sistema bancario tradizionale, che ha un consumo di ben dieci volte superiore a quello del mining di Bitcoin.
Pertanto sebbene il consumo energetico del mining di Bitcoin sia, e rimanga, alto, alla luce di questi confronti non è possibile definirlo “eccessivo”.
L’alto consumo di energia protegge Bitcoin
Va inoltre sottolineato che proprio questo elevato consumo energetico dona indirettamente alla blockchain di Bitcoin una notevole resistenza agli attacchi, visto che genera elevati costi a chi la volesse attaccare.
Ad esempio si stima che per una singola ora di attacco 51% alla rete Bitcoin si dovrebbero spendere addirittura più di 700.000$, rendendo assolutamente sconveniente azzardarsi ad attaccarla.
Quindi se da un lato il mining di Bitcoin genera un elevato consumo energetico, dall’altro dona un’enorme resistenza agli attacchi alla sua blockchain, e rimane comunque decisamente più contenuto rispetto a quello che serve per tenere in piedi sistemi alternativi.