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Square, $ 10 milioni per minare Bitcoin con energia pulita

Square lancia la Bitcoin Clean Energy Investment Initiative, un progetto incentrato sul consumo di energia di Bitcoin, su cui investirà ben 10 milioni di dollari.

Non è la sola iniziativa di Square in ambito green. L’azienda di Jack Dorsey infatti ha anche annunciato il suo piano per diventare una compagnia “zero carbon” entro il 2030. 

Per fare questo, Square si avvarrà della collaborazione con Watershed, che si occupa di accompagnare le aziende verso i cambiamenti climatici.

Affinché arrivi ad emissioni di carbonio pari a zero, Square ridurrà progressivamente il suo impatto inquinante, verificando i progressi a partire già dal primo trimestre del 2021. 

Amrita Ahuja, Chief Financial Officer di Square, ha dichiarato

“L’impegno ad essere un contributore netto a zero emissioni di carbonio è coerente con il nostro obiettivo di potenziamento economico, in quanto continueremo a lavorare per i nostri clienti senza contribuire alle questioni climatiche a lungo termine. Mettere in pericolo l’ambiente, in ultima analisi, metterà a repentaglio in modo sproporzionato le comunità bisognose in tutto il mondo”.

La Bitcoin Clean Energy Investment Initiative di Square

In questo percorso si inserisce anche la Bitcoin Clean Energy Investment Initiative. Questo programma nasce dal fatto che Cash App ha acquistato un enorme quantità di Bitcoin per i suoi clienti. Tuttavia la produzione di Bitcoin richiede molta energia

Square intende supportare le attività di mining affinché ricorrano a tecnologie green. Lo scopo è accelerare la transizione verso l’energia pulita, senza limitarsi alla sola riduzione di carbonio. 

Per fare questo, Square punta anche ad allargare la sua iniziativa ad altre compagnie.

Ha spiegato a tal proposito Jack Dorsey:

“Crediamo che le criptovalute alla fine saranno alimentate completamente da energia pulita, eliminando l’impronta di carbonio e guidando l’adozione delle energie rinnovabili a livello globale. Le stime pubblicate indicano che bitcoin consuma già una quantità significativa di energia pulita, e speriamo che l’iniziativa di investimento di Square acceleri questa conversione alle energie rinnovabili”. 

Bitcoin e il consumo di energia

Uno dei problemi di Bitcoin è il fatto che il mining richiede un alto consumo di energia. Come mostra il grafico elaborato dall’Università di Cambridge, il Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index sta toccando livelli molto alti, in concomitanza con l’aumento del prezzo di Bitcoin. 

In realtà il consumo di energia era calato con l’halving dell’11 maggio. Infatti con il dimezzamento dei premi dei miner, molti hanno dovuto anche ridurre i consumi per rientrare nei costi. Con l’aumento del prezzo tuttavia l’attività dei miner è tornata ad aumentare. 

Forse solo i prossimi halving potrebbero ridurre l’impatto di Bitcoin sul consumo energetico. 

Il problema era noto sin dalle origini, tanto che ne parlava uno dei pionieri di Bitcoin, Hal Finney. Tuttavia ad oggi non è stata trovata una soluzione. 

Chissà che Jack Dorsey con la sua iniziativa non riesca dove per oltre 10 anni i supporter di Bitcoin hanno fallito.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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