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Reimagine, la moda di Pinko va sulla blockchain

Prendere dei capi “avanzi di magazzino”, riutilizzare i tessuti, renderli unici e certificati: è quel che ha fatto il brand italiano di moda Pinko, che si è avvalso della blockchain di Luxochain per questa particolare iniziativa.

È così che è nato Reimagine, la speciale capsule di abiti realizzati recuperando capi vecchi, grazie alla collaborazione del designer inglese Patrick McDowell. Con lui, la creative director di Pinko, Caterina Negra ha realizzato questa particolare collezione che parte recuperando degli avanzi di magazzino, capi invenduti, e mettendo a punto l’upcycling, cioè il riuso dei tessuti ai quali è stata data una nuova vita. 

Con Reimagine, Pinko ha riutilizzato ben 4000 metri di tessuto che erano destinati al macero, dedicando ad ogni capo 6-12 ore di lavoro.

Ogni capo è unico ed è stato certificato tramite blockchain, con cui l’acquirente finale potrà avere conferma non solo dell’esclusività del suo acquisto. Potrà anche ripercorrere la genesi di quel capo grazie allo smartphone a al chip NFC inserito nel cartellino. Anche il cartellino è particolare: è realizzato su un tipo di carta che germoglia se piantato e innaffiato. 

Pinko sceglie la blockchain di Luxochain

Questo servizio è registrato sulla blockchain di Luxochain e prende il nome di Verified by Virgo.  

Luxochain si conferma ancora una volta centrale per i brand del lusso, contribuendo ad un tema molto discusso quale quello dell’anti spreco.

Riciclo, trasparenza verso il consumatore: questo il cuore di Reimagine, come spiega il direttore creativo di Pinko, Caterina Negra:

“Per me è sempre stato molto importante creare nuove collezioni che siano coerenti con la mia visione ed estetica, tuttavia sono anche consapevole della nostra responsabilità all’interno dell’industria moda. Per questo motivo sono orgogliosa di aver promosso questo pionieristico progetto che punta ad un approccio responsabile ed innesca un dialogo trasparente tra il brand ed un consumatore sempre più consapevole” 

Luxochain si conferma ancora una volta centrale per i brand del lusso, contribuendo ad un tema molto discusso quale quello dell’anti spreco.

Spiega a tal proposito il CEO Davide Baldi

“La nostra Blockchain è stata pensata per servire le esigenze specifiche dei brand del lusso e della moda. Il cliente ha sempre più bisogno di autenticità e trasparenza, ed il nostro lavoro consiste nel fornire la tecnologia più efficace possibile, abbattendo costi e barriere dovute alla complessità di utilizzo.”

La blockchain, in definitiva, non è solo la tecnologia che sta dietro al Bitcoin. È anche un sistema che può essere molto utile a brand e consumatori. Aggiunge Davide Baldi che la blockchain:  

“può effettivamente rispondere al bisogno di trasparenza, autenticità e sostenibilità dei consumatori finali, ed il nostro obiettivo è aiutare i Brand a costruire insieme una migliore, trasparente e sicura esperienza di acquisto”.

 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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