L’azienda fintech Revolut ha informato oggi tramite un comunicato stampa la possibilità di poter effettuare prelievi in crypto, potendo quindi trasferire i Bitcoin comprati su Revolut su altri wallet esterni.
In questo modo, da ora in poi, parte dei clienti di Revolut saranno in grado di scegliere dove custodire i propri Bitcoin.
Per il momento, infatti, questa funzionalità sarà aperta solo ai clienti Metal del Regno Unito, che potranno aggiungere tre indirizzi esterni e prelevare fino a £ 500 al giorno e £ 1.000 al mese.
Per maggiore sicurezza e protezione, Revolut ha anche introdotto l’autenticazione a due fattori (2FA) via SMS.
Nik Storonsky, fondatore e CEO di Revolut, ha così spiegato:
“I prelievi di criptovaluta sono stati una funzionalità molto richiesta dalla community crypto di Revolut e siamo felici di poter iniziare questo graduale processo di implementazione. I clienti possono l’opzione che preferiscono, che si tratti di Revolut, di un wallet caldo o freddo o di un altro exchange. Questo è solo l’inizio di un lungo elenco di nuove funzionalità che intendiamo lanciare per poter offrire ai clienti uno dei migliori prodotti crypto sul mercato”.
Revolut, prelievi crypto presto in altri paesi
Revolut ha anche spiegato nel comunicato stampa diffuso oggi che prevede di estendere i prelievi crypto ad altri piani a pagamento e in altri paesi nel prossimo futuro, oltre a lanciare ulteriori funzionalità per gli appassionati del mondo crypto.
Chi non ha quindi il piano a pagamento Metal e non è un residente UK per ora può comunque acquistare Bitcoin e decine di altre criptovalute usando l’app di Revolut ma non potrà ancora spostarli verso altri wallet. Tramite l’app potrà solo riconvertire le crypto in euro o in altra valuta fiat, senza quindi poter fare trading su altri exchange.
Di recente Revolut aveva annunciato l’ingresso di 11 nuove crypto nel proprio paniere, come per esempio Cardano, Uniswap e Filecoin.
Inoltre, secondo i dati dell’azienda, l’interesse per l’acquisto di Bitcoin da parte dei loro clienti sarebbe aumentato del 320% in Italia, durante l’ultimo trimestre.