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Dogecoin, il prezzo e il futuro con o senza Elon Musk

Il futuro di Dogecoin è indiscutibilmente legato al suo prezzo ma anche a quel che potrebbe farne Elon Musk. Il CEO di Tesla negli ultimi tempi ha espresso palesemente la sua approvazione per il progetto.

Una beffa per chi ha sviluppato criptovalute con casi d’uso, whitepaper e scopi ben definiti: il CEO di Tesla, tra gli uomini più ricchi al mondo si è lasciato coinvolgere dalla criptovaluta nata per scherzo, che ha il simbolo di un cane e nessun particolare caso d’uso.

I tweet di Elon Musk, uniti ai pump della community, hanno portato Dogecoin a lievitare di prezzo. In pochi mesi è passata dal valere 0,002 dollari al picco di 73 centesimi.

Niente male per una criptovaluta “satirica”. L’affondo del mercato dei giorni scorsi l’ha portata a 33 centesimi, ma quella di Dogecoin resta comunque una crescita stratosferica. 

Tanti si sono avvicinati a Dogecoin, molti exchange, sull’onda della crescente popolarità, l’hanno listata, tipo eToro e Bitfinex. Ma qual è il futuro di Dogecoin?

Elon Musk, l’incognita sul futuro e sul prezzo di Dogecoin

Elon Musk ha dimostrato con qualche tweet di poter orientare il mercato a suo piacimento. Lo ha fatto con Bitcoin, con le conseguenze che conosciamo, dai rally ai capitomboli.

Ma anche i tweet su Dogecoin hanno avuto la loro influenza se non altro per la popolarità che hanno conferito a DOGE. In attesa che il CEO di Tesla decida se inserirla o meno come mezzo di pagamento, quel che è certo è che Musk sta spingendo per il suo sviluppo, come dimostra il tweet in cui invita chi volesse contribuire a sottoporre le proprie idee su Github.

Il suo coinvolgimento è talmente palese che qualcuno ha iniziato a pensare che la definizione di “Former CEO of Dogecoin” non fosse affatto veritiera.

Tanto che lo stesso Musk è stato costretto a ricordare che non è lui a capo di Dogecoin:

“Per favore, nota che Dogecoin non ha nessuna organizzazione formale e nessuno si rapporta a me, quindi la mia abilità di entrare in azione è limitata”

Una presa di distanza che potrebbe allarmare i fan di Dogecoin.

Ed infatti c’è chi ritiene che con o senza Elon Musk il futuro di Dogecoin sia segnato. Altro che 1 dollaro, ovvero il prezzo che sogna la community di DOGE.

Il CEO di Galaxy Digital Mike Novogratz su Dogecoin è stato piuttosto netto. Nel report di Goldman Sachs dedicato alle criptovalute, ha dichiarato:

“Dogecoin è un bene molto speculativo, molto più del bitcoin. Probabilmente non ha gambe a lungo termine perché nessuna istituzione lo sta comprando e ad un certo punto, la vendita al dettaglio perderà interesse. Dogecoin è iniziato come uno scherzo ed è cresciuto per due ragioni. La prima e più importante è il tribalismo nella comunità di investitori. È la stessa cosa che abbiamo visto con l’ascesa di GameStop, che è stata guidata da una giovane comunità di investitori che sono stati potenziati come attori finanziari attraverso app di trading e piattaforme di social media. In secondo luogo, il valore sta comparendo in nuovi posti perché il governo sta stampando un sacco di soldi. È importante tenerlo a mente quando si pensa ad alcune criptovalute e azioni come GameStop che hanno un potenziale a breve termine, ma nessuna vitalità”.

Nello stesso report, il CEO di Grayscale, Michael Sonnenshein dice:

“Dogecoin è una dimostrazione di quanto sia facile creare un bene digitale. Esso, insieme ad una serie di altri beni digitali, è stato creato da appassionati fondamentalmente per divertimento. Ciò dimostra che è importante per gli investitori esaminare i casi d’uso e se l’asset è redditizio e ha il potenziale di guadagnare trazione nel mondo reale risolvendo un problema che esiste, contro una soluzione ad un problema che potrebbe non esistere”.

Sicuramente la FOMO di Dogecoin ha portato non solo il prezzo a crescere, ma anche a blandi tentativi di imitazione, di cui il più noto probabilmente è Shiba Inu (SHIB). Ma ne sono nate tante altre di criptovalute speculative, senza nessuna funzione particolare se non quella di tentare di arricchire gli holder, nella speranza che tutto vada per il verso giusto.

Ma se ha ragione Mike Novogratz, per loro non c’è futuro se non c’è utilità. 

Dogecoin qualche caso d’uso ce l’ha. Ad esempio un miliardario come Mark Cuban ha scelto di accettare DOGE come mezzo di pagamento per i gadget della squadra dei Dallas Mavericks di cui è presidente. Perché? Perché la community è disposta a spendere DOGE a differenza di Ethereum o Bitcoin che si stanno accreditando come riserve di valore.

Forse sarà questa discriminante a determinare il destino di Dogecoin: se riuscirà ad essere un mezzo di pagamento potrà sopravvivere, anche senza i tweet di Elon Musk, altrimenti la bolla potrebbe scoppiare.

 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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